Home Lavoro Controlli straordinari nel settore edile: a Modena irregolari 38 cantieri su 100

Controlli straordinari nel settore edile: a Modena irregolari 38 cantieri su 100

# ora in onda #
...............




Sono 257 i cantieri ispezionati, di cui 102 non sicuri, il 39,7% del totale, nelle province di Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza. In tutto sono state comminate sanzioni per 850.000 euro. In provincia di Modena ne sono stati ispezionati 77, il 38% dei quali sono irregolari. Sono i numeri principali che fotografano l’esito dell’ultima campagna straordinaria di controllo della sicurezza sul lavoro nei cantieri edili. Fra l’11 e il 16 ottobre, nell’Area Vasta Emilia Nord, i Servizi di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro e le Unità Operative Impiantistiche Antinfortunistiche delle AUSL hanno portato a termine una campagna intensiva di controllo.

Si tratta di un ulteriore momento di attività coordinata, svolta contemporaneamente nelle quattro province ormai da cinque anni, in modo omogeneo e con strumenti e metodi comuni. Dalla costituzione dell’Organismo Provinciale, Sezione Permanente, avvenuta nel 2009, a questa campagna, partecipano anche gli enti preposti al controllo della sicurezza e della regolarità del lavoro nei cantieri edili (Direzione Provinciale del Lavoro, INAIL, INPS).

L’iniziativa si inserisce nella normale vigilanza nei cantieri edili, una delle attività prioritarie dei Servizi di prevenzione delle Aziende USL che viene svolta nell’arco di tutto l’anno secondo programmi definiti. Programmi sviluppati nella cornice del Piano Nazionale Triennale per l’Edilizia che prevede il controllo di 50.000 cantieri su base annua distribuiti sul territorio nazionale e di concerto col Piano Regionale che prospetta per la nostra Regione il controllo di circa 5.000 cantieri ogni anno. La campagna di vigilanza intensiva è un ulteriore momento di attività coordinata, svolta allo stesso tempo nelle quattro province e, per la seconda volta a partire dal 2009, anche su tutto il territorio della regione Emilia Romagna.

I DATI COMPLESSIVI DELL’AREA VASTA

I controlli hanno riguardato in particolare i rischi di caduta dall’alto, i rischi di sprofondamento e di seppellimento negli scavi, la sicurezza degli impianti elettrici e delle macchine da cantiere, che notoriamente sono le principali cause di infortuni gravi e mortali. La vigilanza è stata inoltre estesa alla verifica delle gru da parte dei Servizi Impiantistici Antinfortunistici. I cantieri ispezionati sono stati 257; vi operavano 437 imprese e 1.199 addetti, di cui ben 297 lavoratori autonomi (25 % degli addetti).

Il 25 % dei ponteggi presentava irregolarità di diversa natura e sono state riscontrate irregolarità nelle lavorazioni sui tetti nel 19% dei casi.

Le carenze erano tali da comportare pericolo per i lavoratori nel 40 % dei cantieri. Sono stati rilasciati 156 verbali di contravvenzione, il 61 % nei confronti delle imprese esecutrici di opere. Il 39% delle irregolarità è stato riscontrato a carico delle figure responsabili dell’organizzazione dei cantieri, soprattutto imprese affidatarie, coordinatori per la sicurezza, ma anche committenti dei lavori.

Le violazioni accertate sono state 182 e le sanzioni comminate ammontano a 850.000 euro.

I Servizi Impiantistici Antinfortunistici hanno sottoposto a verifica 86 gru. Nessuna delle gru presentava pericolo di ribaltamento e rischio per le aree esterne ai cantieri. Questa campagna di vigilanza segnala un aumento della percentuale dei cantieri irregolari rispetto a quella precedente. Si conferma comunque quanto emerso nelle precedenti iniziative e quanto costantemente osservato nell’intensa attività di controllo effettuata dai Servizi di Prevenzione delle AUSL: le irregolarità prevalenti riguardano l’inosservanza delle norme connesse con il rischio di caduta dall’alto. In particolare ben 110 irregolarità sulle 182 complessivamente riscontrate riguardano questo rischio.

Le carenze accertate sono coerenti con i dati statistici che individuano la caduta dall’alto come prima causa di infortunio grave e mortale.

Anche in Emilia si conferma quindi l’esigenza di quanto indicato dai piani nazionale e regionale per la prevenzione degli infortuni in edilizia che pongono come priorità il controllo dell’applicazione delle misure di sicurezza contro il rischio di caduta dall’alto.

Il numero medio di dipendenti delle 437 imprese controllate presenti nei cantieri in questa campagna è di soli 2,1 lavoratori, a conferma dell’elevato processo di destrutturazione delle imprese, fattore che influenza negativamente le capacità organizzative e tecniche delle stesse ad attuare le misure di sicurezza. Si osserva inoltre il ricorso sistematico alla catena dei subappalti verso imprese sempre più piccole e la rilevanza del fenomeno delle imprese individuali senza dipendenti (25% nei cantieri controllati). La progettazione, l’organizzazione e la gestione della sicurezza, che rivestono un ruolo fondamentale per la salute dei lavoratori nel comparto edile, restano marginali e attuate in modo puramente formale. Circa un terzo (61 su 182) delle contravvenzioni riscontrate riguardano sostanziali irregolarità organizzative.

I Servizi di Prevenzione delle Aziende USL delle province di Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza, in maniera coordinata e congiunta con gli altri Enti dell’Organismo Provinciale, proseguiranno l’intenso controllo delle condizioni di sicurezza nei cantieri edili come da programmazione e ripeteranno periodicamente analoghe campagne straordinarie di vigilanza.

Contestualmente intensificheranno le attività di assistenza e informazione alle imprese e ai lavoratori volte a promuovere la cultura della prevenzione negli addetti.

I DATI DELLA PROVINCIA DI MODENA

I controlli sulla sicurezza

Nella provincia di Modena i cantieri ispezionati sono stati 77. I controlli hanno interessato 132 imprese, 303 lavoratori dipendenti e 61 lavoratori autonomi. Nel 37,7% dei cantieri sono state rilevate irregolarità. E’ un dato in linea con la percentuale media complessiva rilevata nell’area vasta (39,7%). Le violazioni accertate sono state 55 e le sanzioni comminate ammontano a 273.600 euro. Tra le particolarità emerse dalle ispezioni nei cantieri modenesi figura una più ridotta presenza di lavoratori autonomi: mentre la percentuale rispetto ai dipendenti nelle quattro province emiliane è del 25%, a Modena si ferma al 17%. Con riferimento alle infrazioni più frequenti l’andamento è coerente con quanto rilevato nelle altre province. Situazioni non a norma sono state rilevate soprattutto nei casi di lavorazioni effettuate sui tetti (27%), e nell’allestimento dei ponteggi (28%). Delle 32 gru oggetto di controllo 27 sono risultate in regola, negli altri 5 casi sono state date indicazioni per l’eliminazione di carenze, non di carattere strutturale.

I controlli sulla regolarità

Nella provincia di Modena la campagna di controlli è stata caratterizzata da un’importante novità: grazie al lavoro congiunto del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda USL, Direzione Provinciale del Lavoro, INAIL e INPS sono stati effettuati anche controlli sulla regolarità dei rapporti di lavoro all’interno dei cantieri.

Nei 64 cantieri ispezionati sono stati effettuati 144 accertamenti su ditte operanti all’interno dei cantieri stessi. Delle 144 aziende, 61 sono risultate aziende artigiane senza dipendenti, mentre 83 sono risultate essere aziende con personale dipendente in forza e operante all’interno dei cantieri. Sono state acquisite 202 dichiarazioni di lavoratori che saranno oggetto di verifica del regolare rapporto di lavoro e della regolarità contributiva. Nel corso della attività ispettiva sono stati adottati 5 provvedimenti di sospensione della attività imprenditoriale per impiego di personale non risultante dalla documentazione obbligatoria (lavoratori in nero) in misura pari o superiore al 20%.

I lavoratori in nero sono risultati essere 13, di cui un clandestino. Tutte le aziende oggetto di sospensione hanno proceduto alla revoca della sospensione, regolarizzando le posizioni dei lavoratori in nero e versando la sanzione aggiuntiva prevista dalla legge, pari a complessivi 7.500 euro. Sono state inoltre comminate le sanzioni previste per chi utilizza lavoratori “in nero” (maxi sanzione per lavoro nero, mancata registrazione sul “Libro unico sul lavoro”, mancata comunicazione al Centro Impiego, mancata consegna al lavoratore della lettera di assunzione e mancata consegna del prospetto di paga all’ atto della retribuzione) pari a 52.000 euro.

Sono ancora in corso gli accertamenti atti a quantificare la contribuzione omessa e dovuta agli Istituti INPS e INAIL, oltre ad altre sanzioni amministrative che emergeranno nel corso degli accertamenti. Quanto al lavoratore risultato essere clandestino sul territorio Italiano, si è proceduto a inoltrare alla competente autorità giudiziaria notizia di reato a carico del responsabile della ditta che lo ha utilizzato senza il previsto permesso di soggiorno per motivi di lavoro.