Home Reggio Emilia Presentando il Rapporto sull’attività 2009 dei Servizi sociali territoriali reggiani

Presentando il Rapporto sull’attività 2009 dei Servizi sociali territoriali reggiani


# ora in onda #
...............




“Lavoro e sviluppo si producono soltanto se c’è un sistema di welfare, di servizi alla persona efficiente, in grado di ascoltare e dare risposte adeguate. Senza rete di protezione sociale, non c’è sviluppo, non solo economico, ma prima di tutto della persona. E’ evidente nella donna, su cui gravano spesso la famiglia, i figli e gli anziani: la donna può realizzarsi anche nel lavoro e nella creatività, se può contare su una rete di servizi di welfare che assicuri aiuto e flessibilità. Per questo, il lavoro degli operatori dei Servizi sociali territoriali e del Welfare è fondamentale ed è per tutta la comunità, non solo per coloro che vivono difficoltà specifiche. Di questo la città deve esservi grata”, ha detto oggi il sindaco Graziano Delrio alle operatrici e operatori sociali presentando il Rapporto sull’attività 2009 dei Servizi sociali territoriali del Comune di Reggio Emilia.

“Abbiamo fatto il punto in questi giorni – ha aggiunto Delrio – sul lavoro dei Gruppi di progetto per lo sviluppo a Reggio dell’economia della conoscenza, una qualità di sviluppo strategica su cui Reggio si sposta e che non ha nulla a che fare con l’approccio del mattone e della speculazione. Questa nuova economia e il welfare sono strettamente connessi, e la prima, come anche l’economia più tradizionale, non potrebbe sussistere senza una rete di welfare. I Paesi del Nord Europa, a cominciare da Olanda e Danimarca, ce lo insegnano. Dal Rapporto emerge il notevole lavoro dei Servizi sociali e i risultati sempre in crescita. Emerge un 2009 complicato, per la crisi economica, la perdita del lavoro che si riflette immediatamente nella perdita di relazioni sociali, nel manifestarsi di difficoltà relazionali all’interno delle famiglie. L’anno attuale e il prossimo saranno ancora più complicati e resi difficili dalla crisi occupazionale, dai tagli e dalla continua decrescita delle risorse per il welfare, voluta dal governo”.

Alla presentazione del Rapporto sono intervenuti anche l’assessore alle Politiche sociali, Matteo Sassi e la dirigente dei Servizi sociali, Germana Corradini. Erano presenti inoltre le coordinatrici dei cinque Poli territoriali, Elena Orlandini, Sabina Orlandini, Alessandra Margini, Chiara Bonazzi e Aurella Garziera.

NUOVI ACCESSI, CRISI E RISORSE – “Rileviamo – ha detto l’assessore Sassi – un trend in crescita dell’attività dei Servizi, segno della forte incidenza della crisi economica sulle famiglie, sulle persone sole di ogni età e sul lavoro. Una crisi che genera nuovi, maggiori e più complessi bisogni sociali, perché il problema economico si trasforma in problema relazionale”.

L’assessore Sassi ha spiegato che “i nuovi accessi all’accoglienza dei Servizi sociali sono aumentati del 30% (2.607 persone: adulti, anziani, disabili, minori) e provengono da un’area di disagio che non riguarda solo determinate categorie sociali. Sono state 1.116 le persone con problemi di reddito che hanno ricevuto un sostegno in denaro dai Poli, erano state 898 nel 2008 e 676 nel 2006, effetto evidente della crisi; vi sono problemi economici per quasi la metà delle famiglie con minori in carico ai Servizi sociali. Fra i contributi economici maggiormente erogati, quelli per l’affitto, per la spesa e a integrazione del reddito. La spesa complessiva sostenuta dal Comune per i contributi economici è stata di oltre un milione e 28mila euro”.

“A fronte di questo – ha sottolineato Sassi – sono pesanti i tagli ai trasferimenti dello Stato agli enti locali: per il Comune di Reggio, 11 milioni di tagli tra il 2011 e il 2012. Si aggiungono i tagli dei trasferimenti alle Regioni (400 milioni di euro per l’Emilia-Romagna), la cancellazione del Fondo nazionale per il welfare, che comporta 30 milioni in meno su base regionale e un milione di euro in meno per Reggio; la cancellazione del Fondo per la famiglia e del Fondo sociale nazionale (circa un miliardo di euro). E’ più che mai importante, in questo contesto, un lavoro di rete, di rapporto con il territorio, capacità di ascolto, coinvolgendo il vicinato, il quartiere, il volontariato: è ciò che i Servizi sociali fanno”.

Tra le altre voci del Rapporto che Sassi ha evidenziato vi sono i fruitori degli assegni di cura (716 nel 2009, erano 446 nel 2006), di assistenza domiciliare (567, erano 368) e dei centri diurni (433, erano 386), dei servizi per disabili (442, erano 353 nel 2006 e 399 nel 2008). I ricoveri in strutture protette a tempo determinato o indeterminato sono stati 906.

NUMERI E ANALISI – La dirigente dei Servizi sociali, Germana Corradini ha evidenziato altri dati e analisi del Rapporto. A Reggio Emilia, su 167.678 abitanti, il 19,1% è costituito da persone oltre il 65 anni e il 18,6 da minori, il 14% sono migranti. Il confronto con la situazione nel 1998 rivela che aumenta l’indice di natalità (dal 10,1 all’11,1%) ed è in calo quello di vecchiaia, che passa dal 165,2 all’attuale 126,8%. Le famiglie sono 75.738 (erano 59.801 ne 1998). Per quanto riguarda i Poli, un dato rilevante è l’alto numero di cittadini che accedono all’accoglienza attraverso lo Sportello sociale, attivo presso la sede di ogni servizio.

Nel 2009 gli accessi sono stati 2.607, con un aumento di circa il 30% dei nuovi accessi. Sono numeri alti, soprattutto se si considera che per oltre il 56% delle famiglie la prima accoglienza rappresenta solo l’inizio di un percorso di sostegno.

Pur con differenze sensibili tra i Poli, le famiglie con anziani rappresentano la maggioranza degli accessi in accoglienza (il 40,8%), ma sono le famiglie con figli minorenni (35,3%) e le famiglie di soli adulti (21,3%) a far registrare un costante aumento.

L’alto numero di nuclei famigliari che si rivolgono all’accoglienza indica una crescita dei bisogni ed una aspettativa positiva nei confronti del sistema dei Servizi, ma anche una maggiore necessità di ascolto per sostenere le famiglie nella vita quotidiana.

Nel 2009 cresce il numero di famiglie giovani con problemi economici (1037) e si confermano due grandi questioni, spesso in relazione tra loro: le conflittualità familiari e la crescente necessità di supporti educativi.

I Poli hanno visto crescere le difficoltà di famiglie che non si erano mai rivolte al servizio. Famiglie che non riescono a pagare il mutuo per la casa, o nelle quali la nuova condizione di difficoltà è prodotta da un evento critico – mancato rinnovo di un contratto, perdita o riduzione del lavoro – che produce lo scivolamento in una condizione di precarietà mai sperimentata.

L’altra faccia di queste problematiche sono invece le situazioni – numericamente poco rilevanti, ma in crescita – di marginalità estrema (spesso homeless, non regolarmente soggiornanti o non residenti, con dipendenze o altre complicanze sanitarie di rilievo).

I dati relativi alle famiglie con anziani o di anziani soli confermano la crescita nell’utilizzo dei servizi e supporti economici (soprattutto gli assegni di cura, ma anche pasti, assistenza domiciliare e centri diurni). Nel 2009, infatti, i servizi hanno erogato oltre un milione di euro a 1.116 utenti.

I TAVOLI DI QUARTIERE – Importante è stato il lavoro dei Tavoli di quartiere, scaturito dalla ricerca sui servizi domiciliari per gli anziani, che, coinvolgendo capillarmente i territori dei Poli, ha consentito la sperimentazione di diverse azioni innovative e coerenti con le realtà da cui sono nate. Lo dimostra anche l’aumento dei nuovi accessi temporanei alle case protette, passati da 62 nel 2006 a 152 nel 2009.

I dati sulla disabilità evidenziano una crescita delle persone seguite con diversi tipi di intervento e, in particolare, denotano un forte aumento delle ore di assistenza domiciliare (244 utenti seguiti).

Per quanto concerne gli interventi su ragazzi e giovani, sono in aumento i bambini inseriti nei campi giochi estivi e l’offerta di interventi specifici sempre durante l’estate.

I PROGETTI E LA RETE – L’attenzione alle specificità presenti nelle diverse zone della città è motivata dal fatto che oggi i Servizi, come ha sottolineato Corradini, sono chiamati prima di tutto a contribuire a costruire comunità sul territorio, visto come luogo di partecipazione, cittadinanza e responsabilità diffusa, luogo da valorizzare per il superamento della frammentazione sociale. Ciò significa tornare dentro la vita dei quartieri e delle persone per sostenere la possibilità di intessere relazioni, di creare legami, di costruire fiducia.

È su questi presupposti che si sono realizzati numerosi progetti, oltre 90, che hanno ingaggiato risorse, sostenuto iniziative, contribuito a migliorare la convivenza. Ciò è stato possibile attraverso il lavoro di rete che si è sviluppato nel territorio con le scuole, i medici, le parrocchie, i gruppi, le famiglie e i cittadini di un quartiere o di un caseggiato, nello sviluppo di relazioni di prossimità che hanno consentito di conoscersi e operare insieme.

LA RELAZIONE – Nella Relazione 2009 sono contenute riflessioni della dirigente dei Poli, Germana Corradini, sul senso del lavoro sociale oggi e le direzioni di lavoro dei servizi per gli anni a venire. È inoltre presente una descrizione storica e urbanistica del territorio della città, dati demografici e i progetti di territorio, suddivisi nei 5 Poli, preceduta da una tabella riassuntiva dei progetti di ogni Polo e a valenza cittadina.

Nella parte finale del volume si possono trovare dati demografici utili per capire la realtà di ogni territorio e tavole che contengono i dati di servizio.

La Relazione è il risultato dei contributi delle coordinatrici dei Poli – Elena Orlandini, Sabina Orlandini, Alessandra Margini, Chiara Bonazzi, Aurella Garziera – ed è curata da Germana Corradini e Barbara Caggiati.

I dati di servizio sono stati forniti da Romina Bertocchi e Nadia Ferrari.