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Bilancio partecipato a Braida: novità sulla sicurezza


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Ieri sera alla palestra della parrocchia di Braida si è tenuto il primo degli incontri per il Bilancio partecipato, che come lo scorso anno la giunta terrà in tutte le zone di Sassuolo (quest’anno due in più, Parco e Valle d’Aosta), per raccogliere esigenze e segnalazioni prima di mettere mano al bilancio di previsione del prossimo anno.

La parola è stata ampiamente lasciata ai cittadini, dopo una breve premessa in cui il sindaco Luca Caselli ha ribadito la carenza di risorse economiche che deriva dai tagli statali dovuti del resto alla crisi economica che tutti devono contribuire a fronteggiare.

Il primo tema affrontato, dal vicesindaco Gian Francesco Menani e dal Comandante della polizia municipale Stefano Faso, è stato quello della sicurezza, uno dei temi principali a Braida. In premessa il sindaco ha annunciato fra l’altro una nuova bozza di accordo con la Questura di Modena, che dovrebbe permettere procedure più veloci per l’espulsione degli stranieri clandestini scoperti sul territorio: “Un accordo non ancora formalizzato ma su cui c’è una sostanziale approvazione, che dovrebbe consentirci un rapido accompagnamento alla frontiera senza la sosta al Cpt”.

Menani ha ricordato l’impegno profuso nell’ultimo anno per rendere la zona più sicura. “Manteniamo alta la guardia – ha detto – specialmente nelle zone che restano più ,a rischio, piazza San Paolo, Parco Le Querce, parco Arcobaleno, via del Tricolore. Abbiamo svolto e stiamo proseguendo un’attività forte di contrasto allo spaccio di droga, che cerca di intercettare non solo i venditori di droga ma anche e soprattutto le centrali dello spaccio”.

Il comandante Faso ha aggiunto che dal 1 luglio tutte le sere è attiva una pattuglia dedicata al quartiere Braida. Ha lodato la buona attività di coordinamento con le altre Forze dell’ordine, che consente di dare più risposte e con più efficienza. Ha inoltre annunciato la presentazione di un progetto alla Regione che vorrebbe dotare il quartiere di un sistema di videosorveglianza più moderno e accurato.

Sempre sul tema della sicurezza e riqualificazione del quartiere, diverse sono state le domande dedicate al futuro di alcuni dei palazzi sgombrati o abbattuti. Per via San Pietro, dove si trovava il condominio San Matteo, oggi abbattuto, il vicesindaco Menani ha spiegato che il progetto per la realizzazione in quello spazio della sede della Polizia municipale e della Croce Rossa è in fase di partenza. “Il precedente progetto è stato revisionato per rispondere alle esigenze di chi occuperà le sedi. Non più due edifici quindi ma uno solo strutturato diversamente, che consentirà anche un risparmio economico del 10%. Siamo al progetto preliminare, poi avremo incontri con gli interessati, quindi esecutivo e gara d’appalto. Potremmo riuscire ad avviare i lavori la prossima estate.

Per via Circonvallazione 189 invece ha risposto l’assessore al bilancio Paolo Vincenzi: “La situazione è complessa ma in fase di definizione. Abbiamo selezionato fra i vari interessati tre società, due sono grandi fondi internazionali, l’altra una cordata di privati. Stiamo valutando le proposte e cercando di presentare le soluzioni ai circa 80 proprietari in cui si divide la titolarità di questo stabile.

Altro punto caldo, il condominio I Gerani: “In questo caso – ha detto ancora Vincenzi – siamo in una fase di stallo perché mancano i calcoli di stabilità e sicurezza, che il professionista incaricato fornirà solo a pagamento della parcella da parte della proprietà. Dopo sarà possibile la vendita dell’immobile e la sua ultimazione e quella sarà la fase in cui presteremo la massima attenzione per evitare che questi appartamenti vengano svenduti o affittati a prezzi bassissimi, col rischio di creare un nuovo ghetto.

Le richieste dei cittadini hanno riguardato in molti casi illuminazione pubblica, manutenzione di strade, marciapiedi, ciclabili. Molte le lamentele per la raccolta delle foglie e per la potatura delle piante. In alcuni viali, come viale San Marco, si lamenta la dimensione eccessiva degli alberi, che coprono i lampioni pubblici lasciando la strada al buio.

La giunta ha preso nota di tutte le segnalazioni e ha dato alcune spiegazioni: illuminazione pubblica sulle ciclabili difficile da realizzare in una fase di scarsa disponibilità economica, ma per la sicurezza sono stati invece installati cancelli in corrispondenza di alcuni sottopassaggi ciclabili e pedonali, che vengono aperti e chiusi da volontari in modo da evitare cattive frequentazioni.

Per quanto riguarda raccolta delle foglie e spazzamento delle strade (come del resto per alcune lamentele relative alle bollette dell’acqua), la giunta ha ricordato che si tratta di competenze di Hera, che verrà sollecitata a intervenire in modo più puntuale. Il sindaco ha invitato i cittadini a segnalare con costanza ogni disservizio.

Altro tema affrontato è il futuro Centro pasti che sarà nell’area ex Fratti, nei pressi dell’attuale mensa. Alcuni cittadini hanno lamentato un possibile forte impatto per il quartiere da una struttura che oltre ai pasti per le scuole realizzerà forniture anche per altre realtà pubbliche e private, con trasporti di materie prime e prodotti finiti. C’è anche chi ha obiettato che nello spazio fosse più opportuno realizzare servizi di tipo scolastico per un quartiere che ha già pagato in passato con la chiusura di diverse scuole.

Il sindaco Caselli, in assenza dell’assessore competente Antonio Orienti, ha ribadito l’importanza della struttura, che consentirà anche di abbattere il costo dei pasti scolastici e assicurato che ogni sforzo verrà fatto per ridurre l’impatto al minimo.