La sete di potere del leader di Fli non sta certo facendo del bene al Paese. Gianfranco Fini, sostenuto da una parte, quella influente, dei media italiani e dalle sinistre, sta destabilizzando, peraltro in un periodo di grande crisi economica, il sistema Italia. Si sta prendendo una grave responsabilità di fronte agli italiani.
Il Presidente della Camera che gioca a fare il leader, ma di serie B, ha inaugurato la politica delle chiacchiere, null’altro. Da mesi dice tutto e il contrario di tutto, prima parla di sostegno al Premier e poi lo sfiducia. Vorrebbe succedere a Berlusconi nel 2013 ma non ha il consenso degli italiani, anche l’ipotesi del governo tecnico in coalizione con gli ex nemici della sinistra non sembra praticabile.
Una serie di contraddizioni che stanno mettendo in seria difficoltà i quadri nazionali e locali del nuovo partito. Anche a Reggio Emilia i pochi consiglieri che hanno deciso di seguire Fini sembrano disorientati. Lombardini ha dichiarato: tutti coloro che si oppongono ai partiti della galassia del centrosinistra sono per noi i benvenuti. Ma Fini sembra essere più in armonia con gli ex comunisti che con gli esponenti del centrodestra, le sue dichiarazioni entusiasmano D’Alema e gli altri leader della sinistra. C’è di che preoccuparsi…
Se il Presidente della Camera non si sente più in sintonia con le idee democratiche e liberali che stanno alla base della coalizione che ha vinto le elezioni, lo dica chiaramente, senza giravolte e senza infingimenti. Gli italiani sanno intendere e giudicare.
Fini non può pretendere di ribaltare a tavolino le scelte degli elettori, si sfili dalla maggioranza e si rimetta al loro giudizio. E’ l’ultima carta che gli resta, ma anche la più insidiosa, se ha coraggio la giochi. Io non lo farei…
Fabio Filippi