Attenzione a non farsi del male da soli. Capisco perfettamente le motivazioni di Camera di Commercio e APMI. Se da un lato infatti le piccole e medie imprese manifatturiere sono la colonna portante del sistema modenese, e meritano attenzione, e nessuno spreco di risorse, d’altro canto è abbastanza evidente che il livello occupazionale difficilmente tornerà in fretta ai livello consueti, se mai lo farà. Dunque urge la necessità di cercare nuove vie per creare posti di lavoro.
Un settore che a Modena in fondo è stato poco sfruttato, e per questo ovviamente può esser interessante, è quello del turismo. Se è vero che Modena non è Firenze o Roma, o Venezia, e anche vero che come tante altre città d’Italia ha un buon patrimonio architettonico, dei punti d’eccellenza, e attrattive sicure come il marchio Ferrari, con la Galleria, e il Museo in preparazione, una tradizione enogastronomica ampia e diffusa, oltre che riconosciuta, un territorio interessante, appena fuori città che altrove è diventato luogo di visita, grazie ai vini ad esempio. Giusto quindi il richiamo a non disperdere risorse in progetti senza chiare prospettive, ma dove invece c’è valore, c’è contenuto, allora investire significa fare ricchezza e occupazione. Dunque evitiamo di fare come i capponi dei “Promessi Sposi”, intenti a lottare fra loro, mentre entrambi correvano verso la loro fine in padella.
(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)