Il segretario cittadino del Pd Giuseppe Boschini replica alle accuse mosse alla campagna del Comune sui tagli: “La buttano in rissa, proteste più radicali in Lombardia e Veneto”.
Secondo Leoni (Pdl) e Lega la campagna informativa del Comune è stata un flop, perché non sostenuta dal Pd, e politicamente scorretta perché mischierebbe indebitamente istituzione comunale e lotta politica.
Sul primo punto, Leoni e Lega si mettano d’accordo con se stessi. Delle due l’una: o invocano la presenza del Pd, o la separazione tra politica e istituzione. Le due cose insieme, proprio no. Il Pd condivide fino in fondo, ma non partecipa certo come tale a una campagna informativa del Comune, proprio perché non è una campagna di partito ma dell’istituzione. Noi questa distinzione l’abbiamo ben chiara. Poi, per la verità, questo flop non c’è: sono passato dal gazebo del Comune sabato pomeriggio e ho visto il sindaco stringere decine di mani e parlare con molti cittadini (anche diversi elettori leghisti hanno posto domande e ricevuto chiarimenti), e questo malgrado un’azione di disturbo inscenata dalla Lega, con tanto di patetico megafono gracchiante “Va’ pensiero”. Nessuno ha mai disturbato i loro banchetti del sabato sotto il portico del Collegio: è incivile farlo con quello degli altri.
Sul secondo punto, la separazione tra politica e amministrazione, anche lì Leoni e Lega si mettano d’accordo con se stessi. La lega e il Pdl bollano come politica un’azione informativa del Comune di Modena che ha solo un torto: essere troppo civile e corretta. Si guardino (ma le conoscono benissimo) le proteste ben più radicali che hanno inscenato i loro sindaci in Lombardia e nel Veneto. Qualche titolo di giornale a mo’ di esempio: “A Milano la protesta dei sindaci lombardi. Cinquecento amministratori in piazza San Babila e poi in Prefettura per la restituzione delle fasce tricolori” (Corriere della Sera dell’8 aprile); “Comuni dissanguati, la protesta dei sindaci” (La Tribuna di Treviso del 6 giugno); “Sindaco di Cavenago protesta contro i tagli” (Il Giorno di Monza del 3 luglio); “Comuni al buio contro i tagli” (La Stampa di Cuneo del 12 luglio). Quei sindaci Hanno restituito le fasce tricolori al Prefetto, spento le luci nelle strade, o addirittura chiuso per protesta gli uffici comunali ai cittadini. Anche loro non sanno distinguere, allora, tra politica e istituzione?
Leoni e compagnia cantante prendano pubblicamente le distanze dai loro sindaci, prima, poi ascolteremo quello che hanno da dire su Modena. Ma permetteteci di aggiungere: non prendiamo lezioni di senso delle istituzioni da leghisti che hanno speso migliaia di euro del contribuente per riempire di simboli di partito una scuola pubblica. Quando avranno spiegato queste distinzioni al loro sindaco di Adro, e risolto le loro contraddizioni, li ascolteremo volentieri.
Ma i punti veri, in fondo, non sono questi. Come sempre si guarda il dito anziché la luna. Leoni e Lega la buttano in rissa sulla forma e sulle modalità della campagna informativa del Comune, perché passi sotto silenzio il merito, cioè la gravità dei tagli e le loro colpe come Governo. Ma questi signori lo vedono il paese in cui vivono e che stanno governando? Lo vedono il loro governo lacerato dallo scontro Fini-Berlusconi, impotente da mesi, fermo, col premier affaccendato nelle sue “esigenze” private invece che dedicarsi anima (e corpo) al governo del paese? Ma con quale decenza e senso della realtà parlano e fanno la morale su quisquilie formali, mentre è sotto gli occhi di tutti la Waterloo della loro gestione politica della crisi? Napoleone durante la ritirata di Waterloo, dicono i cronisti dell’epoca, taceva amaramente. Lui, almeno, il senso del pudore ce l’aveva.