Anche i musei dell’Istituzione Musei Civici del Comune di Bologna aderiscono alla mobilitazione nazionale a difesa del diritto alla cultura indetta per venerdì 12 novembre e promossa da Federculture e ANCI in collaborazione con il FAI.
Il Museo Civico Archeologico, il Museo Civico Medievale, le Collezioni Comunali d’Arte, il Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, il Museo del Patrimonio Industriale, il Museo del Risorgimento e il Museo internazionale e biblioteca della musica saranno regolarmente aperti ma cercheranno di sensibilizzare l’attenzione dei visitatori sui tagli alla cultura secondo diverse modalità.
Analogamente ai musei dell’Istituzione Galleria d’Arte Moderna il Museo Civico Medievale coprirà, per non renderle visibili, due delle opere più note della propria collezione: la statua di Bonifacio VIII e il modello del Nettuno del Giambologna.
Al Museo del Patrimonio Industriale stessa sorte subiranno il modello funzionante della conca di navigazione e il plastico del Mulino Pedini, mentre il Museo Civico Archeologico procederà alla velatura delle seguenti opere, anch’esse fra le più rappresentative della collezione permanente: il torso loricato di Nerone, la situla della Certosa, la statua egizia di Uahibra, il calco dei cavalli di fase villanoviana da via Belle Arti e da ultimo il suo reperto più famoso, l’Athena Lemnia.
Inoltre, nell’atrio del museo sarà posizionata una vetrina con all’interno alcuni oggetti in ferro, bronzo e ceramica che necessitano di restauro, per permettere al pubblico di vedere in prima persona a quale degrado possano essere sottoposti i reperti senza l’indispensabile manutenzione, che ovviamente necessita di fondi destinati.
Accompagnerà gli oggetti la scritta: “Quelli che vedete in questa vetrina sono reperti archeologici che necessitano di restauro. Lasciati al proprio destino, senza gli opportuni restauri, la manutenzione programmata, il monitoraggio costante, gli oggetti archeologici restano in questecondizioni o – peggio ancora – rischiano di diventare così. Permettiamo alpassato di fare sentire ancora la propria voce. Difendiamo il diritto alla cultura”.
E ancora, alle Collezioni Comunali sarà celato alla vista del pubblico “Il ritratto di Gonfaloniere” di Artemisia Gentileschi e al Museo della Musica il celebre dipinto “Sportelli di libreria musicale” di Giuseppe Maria Crespi.
Al Museo del Risorgimento sarà coperta la “Mitria vescovile” che fu posta sulla statua di San Petronio sulla facciata di Palazzo d’Accursio nel 1796 ed infine al Museo Davia Bargellini saranno oscurate ancora due opere simbolo: la “Madonna dei Denti” di Vitale da Bologna e il teatrino da marionette.