Home Modena Pacchetto sicurezza n.2, Cgil: “poca polpa e gli ossi ai Comuni”

Pacchetto sicurezza n.2, Cgil: “poca polpa e gli ossi ai Comuni”


# ora in onda #
...............




In questi giorni, il Consiglio dei Ministri ha varato il “pacchetto sicurezza n° 2”, composto da un Decreto – per le misure apparentemente più urgenti – e da un Disegno di legge per i provvedimenti più controversi, quali prostituzione non di strada, tracciabilità dei flussi finanziari, ecc… Al di là di facili battute, vi si legge la traccia per il prossimo confronto elettorale.

Vediamone alcuni effetti spot e di sostanza che, anche nell’ottica sindacale, maggiormente lasciano perplessi e ci preoccupano.

IMMIGRAZIONE. Si allargano le procedure di espulsione per i cittadini comunitari, per motivi di ordine pubblico; in realtà, la proposta dovrà attendere il vaglio di ammissibilità da parte dell’Europa. Il vero e proprio gioco col trucco, si scopre nella decisione di passare ai Comuni tutto il lavoro di “rinnovo dei permessi di soggiorno” per gli stranieri residenti, con l’obiettivo e “nell’ottica di semplificazione ed ottimizzazione delle risorse” ! La misura in sé è ragionevole e diffusa negli altri Paesi europei ma, così come proposta, sarà assolutamente impraticabile ed insostenibile per lerisorse e gli organici degli Enti locali, già sottoposti a salassi e tagli senza precedenti. “Ottimizzare le risorse” per il Governo, significa trasferire ai Comuni una competenza assai gravosa, senza alcun trasferimento finanziario e dipersonale per poterla esercitare nella realtà, col rischio evidente diaccrescere il caos e le lungaggini, note a tutti, nei rilasci e rinnovi dei permessi di soggiorno.

Immaginiamo a Modena ed in Emilia.

Sono oltre 85.000 gli stranieri nella nostra provincia ed oltre 300.000 in regione. Per svolgere le pratiche relative ai permessi di soggiorno, la nostra Questura e i Commissariati modenesi impiegano circa 15 addetti, ed oltre 140 sono quelli impiegati in Regione. Come si può pensare di trasferire questa attività, così delicata ed onerosa, ai nostri Comuni senza un minimo accenno al personale necessario ? Se fosse, come pare, un maldestro tentativo di scaricare sugli Enti locali la pesantissima condizione degli organici nelle Questure, dopo i tagli imposti a tutti i comparti della sicurezza, si pone l’interrogativo diquale sia il senso dello Stato che ispira le politiche di sicurezza del Governo.

SICUREZZA NEGLI STADI. Vengono “ampliati i compiti degli steward ” incaricati del controllo negli stadi, “rafforzandone la loro tutela penale” per i loro interventi di sicurezza. Una modalità che lascia fortissimi dubbi perché taglia o alleggerisce compiti per le forze di Polizia, in forte difficoltà con gli organici, ed allarga lo spazio e le funzioni per le organizzazioni private addette ai controlli di sicurezza.

Una strada sbagliata, confermata anche dagli esiti molto negativi registrati ancora una volta nel corso dei recenti gravi incidenti che hanno bloccato Italia-Serbia: i tagli alle forze di polizia non dovrebbero essere surrogati con rischiose “privatizzazioni” dei servizi d’ordine .

SICUREZZA URBANA. Si ripropone il ritornello di uno strumento che c’è già – il foglio di via – per fronteggiare la prostituzione di strada, comefosse questo il fenomeno che maggiormente preoccupa i cittadini sul versante della sicurezza . Non è così.

Per i Prefetti, inoltre, si dispone la facoltà di impiegare le forze di polizia per assicurare l’esecuzione delle Ordinanze dei sindaci, bypassando in un sol colpo il ruolo di coordinamento e di valutazione delle priorità dei Comitati Provinciali per l’ordine e la sicurezza. Le priorità, appunto, sono ben altre ; basti pensare alla prevenzione ed all’indagine sui fenomeni di criminalità ed insicurezza che invece preoccupano i cittadini e gli anziani, a cominciare dalle truffe e raggiri, la crescente illegalità in economia, l’abusivismo e rapine.

(Franco Zavatti, Cgil Modena-Dipartimento Legalità e Sicurezza Cgil Emilia Romagna)