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Al Museo della Musica di Bologna il racconto di 50 anni di scena musica indipendente

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Domenica 14 novembre a partire dalle ore 15.30, al Museo della Musica, in Strada Maggiore 34, Indypendenti d’Italia – 50 anni di storia della musica indipendente: Bologna Capitale. L’incontro, organizzato da Gaetano Sangiorgi, è una gustosa anteprima del Mei 2010, che sisvolgerà, per questa quattordicesima edizione, a Faenza dal 26 al 28 novembre, con un programma ricchissimo e vastissimo. Interverranno i protagonisti di cinquant’anni di scena musicale bolognese e del territorio.

L’appuntamento vuole essere un primo focus per raccontare insieme questi cinquant’anni , come in una sorta di racconto capace di lasciare traccia e come prima anticipazione del volume al quale sta lavorando Oderso Rubini insieme ad altri protagonisti dell’epoca e confermare insieme questo importante ruolo di Bologna, Capitale Italiana e Internazionale della Musica – che tra l’altro ha ricevuto anche l’insigne riconoscimento di Città Creativa della Musica dall’Unesco – per rilanciarla e farla tornare centrale nel futuro dei progetti culturali di Bologna.

Parteciperanno: Oderso Rubini, storico produttore discografico ed esperto musicale, che lancerà alcune anticipazioni su una prossima pubblicazione sui 50 anni di storia del rock bolognese, il cantautore Franz Campi che parlerà della grande tradizione musicale bolognese che hanno portato a far diventare Bologna una delle patrie della canzone d’autore, ancora oggi, partendo dagli anni Sessanta, Freak Antoni, reduce dal riconoscimento ottenuto al Premio Tenco quale Operatore Culturale dell’Anno, che rivivrà l’epopea bolognese del rock demenziale degli anni Settanta, il cantante Moreno Spirogi, che approfondirà il tema dell’ondata neosixties che coinvolse Bologna negli anni Ottanta, il discografico Giovanni Natale, oggi nel CdA della Siae, che approfondirà il tema del boom della discografia indie a Bologna tra gli anni Ottanta e Novanta, il produttore musicale e musicista Lorenzo Montanà, tra i protagonisti del successo mondiale di Tying Tyffany, che illustrerà l’attuale scena bolognese con particolare riferimento alla musica elettronica alternativa a Bologna.

Sono previsti inoltre gli interventi di altri protagonisti della scena musicale bolognese quali Gianfranco Borgatti, produttore discografico ecinematografico – tra i coproduttori del film e delle musiche del film diGiorgio Diritti sulla Resistenza, Marcello Corvino, editore di Promo Music, Stefano Brugnara, Presidente dell’Arci di Bologna e altri interventi. Mentre l’ultimo intervento sarà affidato all’esperto giornalista Pierfrancesco Pacoda per approfondire sui tema dello scenario indies bolognese e sulla cultura bolognese del nightclubbing.

Insomma: una giornata all’insegna della valorizzazione di Bologna Capitale della Musica, un ruolo che va sottolineato e rilanciato con forza. Lungo questi cinquant’anni Bologna, insieme ad alcune zone di eccellenza in regione, è da sempre state al centro di questa ricerca e innovazione, oltre ad essere la patria di un nome storico della canzone italiana come Gianni Morandi, oggi al Festival di Sanremo, partendo dai primi cantautori, comeLucio Dalla, Claudio Lolli e Francesco Guccini solo per citare i primi nomi, passando agli anni Settanta con l’Italian Records e gli Skiantos e con il primo rock di Vasco Rossi stampato dal discografico di liscio Borgatti, per attraversare gli anni Ottanta con la Attack Punk di Jumpy Velena dei Cccp e con il movimento beat rappresentato dagli Avvoltoi,, per arrivare agli anni ’90 del Link e della Irma Records che lanciarono il rap, la loungue music e la cultura del night-clubbing, ben descritta da Pierfrancesco Pacoda, con nomi come gli Isola Posse All Stars fino ad arrivare al boom della piccola discografia indipendente di qualità del Duemila, mentre si affermavano i Lunapop di Cesare Cremonini con una canzone simbolo sui colli bolognesi e Samuele Bersani entrava nell’olimpo dei giovani cantautori, rappresentata da nomi come la Unhip e Homesleep e arrivare ai giorni nostri con artisti della nuova scena come Tying Tyffany, Cristina Zavalloni , Mariposa e la bolognese d’adozione Beatrice Antolini, solo per citarne alcuni tra i tantissimi. In mezzo una marea di grandi nomi della musica pop e leggera che hanno fatto la storia della canzone italiana come Luca Carboni, gli Stadio, Andrea Mingardi e tanti altri, tra l’altro riunitisio recentemente tutti insieme per u n grande concerto per il restauro della Basilica di Santo Stefano, e un’altrettanto grande marea di nomi tra artisti, band e dj –tra gli ultimi citiamo Dicofone che vinto l’ultima edizione di Iceberg- che hanno portato il nome di Bologna e della nostra regione in tutta Italia e in tutto il mondo ; senza dimenticare il grande ruolo dell’Università di Bologna che ha fatto incontrare tanti giovani dalle piu’ diverse parti d’Italia che hanno permesso di vederenascere e crescere alcune delle scene musicali piu’ importanti grazie a questi talenti radunati qua da tutto il Paese.

“La scena musicale indipendente italiana, quella fuori dai circuiti commerciali mainstream della grande discografia, capace di creare il futuro della nostra musica ha oramai compiuto cinquant’anni. E forse anche qualcosa in più’” Giordano Sangiorgi, patron del Mei.

L’ingresso è libero ed aperto a tutti. E’ possibile partecipare con un intervento.