Il documento che Confapi pmi Modena ha prodotto quale “contributo alla discussione” nell’ambito degli Stati generali, sta suscitando un ampio dibattito, focalizzato principalmente sulla contrapposizione industria-turismo. Una nota dell’associazione giunge ora, con l’intento di chiarire ulteriormente le posizioni di via Pasolini:
“Quando diciamo che occorre puntare sul manifatturiero non intendiamo affatto disconoscere l’articolazione dell’economia locale. Anzi, al contrario, auspichiamo azioni sinergiche che contribuiscano tutte a disegnare un volto di Modena più attrattivo per gli investitori, gli imprenditori e, non ultimo, naturalmente, anche per i turisti”.
“Il documento di Confapi pmi Modena è per l’appunto finalizzato a contribuire a tale impostazione. Non ci risulta un impegno analogo da parte di altri, siamo però soddisfatti che le nostre considerazioni siano spunto di dibattito su un tema che vale la pena di ridefinire brevemente”
Continua la nota dell’associazione: “Non si tratta di fare una “guerra fra poveri”, bensì di utilizzare al meglio le risorse presenti, in una prospettiva che vada a beneficio di tutti, nessuno escluso; la contrapposizione creatività-industria è immotivata, e certamente non corrisponde al nostro pensiero, se è vero, come è vero, che l’innovazione, il lavoro sulle idee e la ricerca, non sono esclusivo appannaggio di uno o dell’altro settore economico, bensì, per nostra fortuna, caratterizzano l’azione quotidiana di tutte le piccole e medie imprese, che, ricordiamo, sono per lo più manifatturiere, ma non per questo meno creative”.
“Il nostro documento parla chiaro: vanno utilizzati tutti gli strumenti che possono contribuire a mantenere alta la qualità della vita nel nostro territorio. Al tempo stesso ribadiamo che il settore manifatturiero era e resta elemento discriminante: ci riferiamo in particolare alla questione occupazionale, al numero inusitato delle ore di cassa integrazione, alle piccole e medie aziende che chiudono, disperdendo un capitale di competenza e di esperienza che non sarà facile ricostruire, ma che, soprattutto, non dobbiamo considerare perso in partenza senza combattere”.
“Una nota, infine, circa alcune proposte di cui abbiamo letto recentemente: crediamo sia assolutamente improponibile, di questi tempi, la creazione di “agenzie” che studino il problema; non è tempo per la costituzione di ulteriori sovrastrutture”.
“Condividiamo quindi le parole del presidente di Democenter-Sipe Alberto Mantovani – continua la nota di Confapi – che rilevano esattamente ciò che direbbe ogni modenese di buon senso, cittadino o imprenditore che sia. Abbiamo l’assessorato alle politiche economiche, abbiamo Democenter-Sipe, abbiamo l’Università, abbiamo la Camera di Commercio la quale, non contenta di avere acquisito la società che ha per scopo la promozione dell’economia modenese, commissiona un’indagine ad un ente esterno”.
“Se non fosse sufficiente, il sindaco di Modena ha varato gli “Stati generali della Città” che hanno esattamente lo scopo di disegnare ipotesi strategiche sulle quali impostare le azioni dell’amministrazione”.
“Confapi pmi Modena ritiene che le competenze presenti in città bastino e avanzino per disegnare una strategia di sviluppo per il nostro territorio. Il punto, però – conclude la nota – è che non ci è più consentito tergiversare: abbiamo poco tempo e pochi soldi, per cui occorre decidere in fretta e fissare le priorità”.