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L’australiana Caroma elimina gli ultimi stampi in gesso a favore della tecnologia Sacmi


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Caroma Dorf ha effettuato lo switch-off degli ultimi stampi in gesso che, dopo una storia centenaria, sono stati definitivamente soppiantati dagli stampi in resina Sacmi, più performanti e in grado di operare a una pressione pari a 15 bar. Parte del gruppo industriale e finanziario australiano GWA Intern. Ltd, capace di un fatturato di quasi 500 milioni di euro nel 2009, l’azienda ha inaugurato nel proprio stabilimento situato nei dintorni di Sydney – tra gli impianti più moderni al mondo – una cella di colaggio ALS 150, caratterizzata dalla sformatura robotizzata dei pezzi e servita da veicoli laser guidati LGV.

Ultimi ad essere avviati al colaggio in alta pressione – mandando per sempre in soffitta gli stampi in gesso –sono stati i supporti ceramici utilizzati come sostegno in cottura e compensazione del ritiro dei grandi vasi carenati. Da sottolineare l’elevata automazione del ciclo produttivo, che comprende una stazione di essiccamento a 90°: nell’attuale configurazione, infatti, l’unica fase di manipolazione dei pezzi richiesta avviene al termine del caricamento dei supporti sui carri del forno a tunnel.

L’avviamento della cella di colaggio ALS 150 rappresenta l’ultimo atto della consolidata partnership industriale tra Caroma e Sacmi.

Sono 17, in totale, le macchine Sacmi per il colaggio in alta pressione dei prodotti in Vitreous China attualmente installate presso il produttore australiano: l’ALS si aggiunge ai modelli AVE, AVM e ADM.

Un coronamento importante per un rapporto di collaborazione, quello tra Sacmi e Caroma, che dura da oltre 15 anni e che viene di volta in volta rinforzato dal successo dei progetti realizzati.