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Nucleare, Muzzarelli e Freda: “Mai in Emilia-Romagna”


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“Ben vengano i sopralluoghi, ma sia ben chiaro che questo nucleare in Emilia-Romagna non ha futuro”. E’ quanto hanno detto l’assessore regionale alle Attività produttive ed Energia, Gian Carlo Muzzarelli, e l’assessore all’Ambiente, Sabrina Freda, in relazione al sopralluogo alla centrale nucleare di Caorso effettuato dal presidente di Sogin (Società gestione impianti nucleari), Giancarlo Aragona, e l’amministratore delegato Giuseppe Nucci nel corso del quale hanno incontrato, tra gli altri, il project manager della centrale di Caorso, Emanuele Fontani, il prefetto, il sindaco di Caorso, il presidente della Provincia, Trespidi, e l’onorevole del Pdl Foti. “Praticamente, tutte le istituzioni tranne la Regione – sottolineano i due assessori – . Dalle loro dichiarazioni possibiliste (“al momento siamo estranei, ma non è escluso ci siano novità”, “Se la centrale c’è già stata, significa che una possibilità rimane”, “servirebbe uno studio di fattibilità nuovo”), si rafforza il rammarico per non avere potuto portare la voce della Regione. E’ bene infatti che sappiano anche alla Sogin, come già sanno bene i cittadini, che la riattivazione della centrale di Caorso è un’ipotesi assolutamente esclusa. Più volte, e da ultimo poche settimane fa, nell’ultima seduta di ottobre, l’Assemblea legislativa regionale ha dichiarato indisponibile il territorio dell’Emilia-Romagna all’installazione o all’attivazione di centrali nucleari. Peraltro – ribadiscono Muzzarelli e Freda – ricordiamo che lo scorso giugno abbiamo chiesto a chi si dichiara favorevole di rispondere ad alcune domande: come assicurare la sostenibilità del nucleare dopo uno stop di un quarto di secolo, come smaltire e stoccare le scorie, dove trovare le risorse necessarie. Nessuna risposta è ancora arrivata”.