Sono Emilia Romagna e Toscana a guidare la classifica delle Regioni con piu’ Comuni che hanno approvato un registro per il testamento biologico, iniziativa bocciata ieri da una circolare dei ministeri della Salute del Welfare e dell’Interno, secondo la quale i registri sono privi di valenza giuridica.
Nelle due Regioni si concentra il 50% dei Comuni che hanno detto si’ ai registri, promossi dalle associazioni Luca Coscioni e A buon diritto, all’indomani del caso di Eluana Englaro (rispettivamente il 18 e il 32% dei Comuni).
A mettere gia’ a disposizione i registri sono stati in larga maggioranza i Comuni di centrosinistra. Ma nella settantina di amministrazioni che li hanno attivati non manca una manciata di Comuni a guida di centrodestra, come quelli di Cagliari o Gorizia.
Al terzo posto della classifica delle Regioni piu’ sensibili alla questione del fine vita la Campania (9 comuni, il 12,5%), seguita dal Lazio con il 9,72%. Ci sono poi Piemonte e Friuli Venezia Giulia (la Regione che ha ospitato Eluana negli ultimi giorni della sua vita) con il 5,56% e la Liguria con il 4,17.
Lombardia e Abruzzo si fermano a 2 registri (2,78%) mentre ne hanno attivo sul territorio uno solo Basilicata, Calabria, Puglia, Sardegna e Umbria.