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Federconsumatori E-R: le attese degli utenti del trasporto pubblico


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I vertici di ATC e FER annunciano con enfasi il progetto di fusione delle due società di trasporto, elencando i vantaggi dell’operazione. Un nuovo “soggetto industriale di grande rilevanza” per dimensioni, presenza e copertura territoriale, per “un’offerta di trasporto intermodale articolata e diversificata”. Una fusione che nelle intenzioni dichiarate, obbedisce alle finalità indicate dalla Regione Emilia-Romagna(RER) per un trasporto pubblico efficiente ed integrato, da raggiungere anche attraverso aggregazioni tra le imprese.

Federconsumatori rileva che già ora ATC e FER offrono servizi diversificati e complementari, all’interno di politiche dei trasporti ben definite e governate ai diversi livelli di responsabilità. Tra i possibili vantaggi della fusione, difficile comprendere un utilizzo promiscuo del personale addetto ora specializzato per settore, mentre mezzi e infrastrutture sono di fatto alternativi tra loro. Unica ipotesi reale la sostituzione dei treni con autobus che, a parte la scontata contrarietà di Federconsumatori, sconfesserebbe platealmente le scelte di RER a favore del trasporto ferroviario.

Federconsumatori rileva per ATC e FER il rischio di una fusione non sufficientemente motivata sul piano economico ed industriale. Le annunciate “economie significative” andranno meglio spiegate, in particolare ai soci/proprietari, nel momento in cui vengono tagliate le sovvenzioni centrali a cui deve ricorrere il trasporto pubblico per la sua sopravvivenza. Unica ulteriore possibilità, non descritta da ATC e FER, che la fusione delle due società preveda l’unificazione del management e dei CdA, con conseguente dimezzamento delle spese.

Federconsumatori denuncia il malessere degli utenti del trasporto pubblico per servizi ancora insufficienti per qualità e quantità, mentre viene sempre rimandata l’introduzione di una mobilità sostenibile, integrata e semplificata. La “fusione fredda” annunciata da ATC e FER non fornisce alcun riscontro alle aspettative dell’utenza, tacendo sul versante delle tariffe, elemento essenziale anche sul piano industriale. Una lacuna inaccettabile per gli utenti del trasporto pubblico e le loro rappresentanze, forse dovuta a deformazione professionale dei vertici di ATC e FER: sui mezzi pubblici è ancora “vietato parlare al conducente”.

(Federconsumatori Emilia Romagna)