Mentre la discussione alla Camera sul Ddl Gelmini si avvita in una spirale confusa – con la componente finiana della maggioranza di Governo che prima annuncia il parere favorevole e poi chiede il ritorno in Commissione per valutare l’effettiva copertura finanziaria – e la massiccia protesta di studenti, ricercatori, docenti e personale tecnico-amministrativo dilaga in tutta Italia, anche a Modena ci si mobilita. Mercoledì 24 novembre si è tenuta un’affollatissima assemblea presso l’Aula Magna del Rettorato – convocata dal Coordinamento Ricercatori d’Ateneo, dalla Flc/Cgil, dalla Lista Studenti Unione Universitaria, dal Coordinamento Nazionale Professori Associati, ha visto anche la presenza e l’intervento del Rettore, Aldo Tomasi – cui abbiamo partecipato come preoccupati studenti e come militanti di Sinistra Ecologia Libertà di Modena e provincia. Come riconosciuto dallo stesso Rettore, per il prossimo anno 2011 – in una situazione che è già drammatica – “il taglio del Fondo di Finanziamento Ordinario che riguarderà l’Università di Modena e Reggio Emilia passerà dal 4% al 7%”. Raccogliamo l’esempio degli studenti e delle studentesse che a Roma hanno assediato pacificamente il Senato, ed in tante altre città italiane stanno dando – e daranno – vita a cortei, occupazioni, seminari, scalate sui tetti, urlando l’indignazione collettiva per un Governo finito che non può pretendere d’imporre una cosiddetta Riforma “epocale” calata dall’alto – per la precisione dal Ministero dell’Economia – e che mortifica il Sapere e la Cultura, aprendo la strada alla privatizzazione dell’Università mediante l’ingresso degli esterni (aziende, in primo luogo) negli organi universitari quali il Cda (senza contare le risorse devolute alle scuole e alle università private dalla recente Finanziaria, proprio mentre si tagliano 8 miliardi di euro in tre anni alla Scuola pubblica per acquistare 131 cacciabombardieri JSF al modico prezzo di 13 miliardi di euro!) e calpestando le fasce più deboli (i ricercatori e le nuove generazioni ormai spaesate e senza prospettive) ed il diritto allo studio tramite il decurtamento dei fondi per le borse. Quegli studenti e quelle studentesse – e noi con loro – non protestano soltanto, ma propongono idee e pratiche per un’Altra Riforma possibile, concreta, orizzontale ed “in grado di portare l’Italia alla costruzione di una società della conoscenza libera, democratica ed eguale” (info su: www.altrariforma.it).
(Sinistra Ecologia Libertà-Federazione di Modena)