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Scandiano, “la mannaia” dei tagli del Governo

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Scandiano messa in scacco dalla Finanziaria: in due anni diminuiranno del 30% i trasferimenti statali. L’Amministrazione comunale dovrà fare a meno di 600 mila euro tagliati nel 2011 e i 980 mila del 2012: saranno tolti al bilancio più di 1,5 milioni di euro sui 4,5 milioni che fino ad oggi sono stati trasferiti dallo Stato. La comunità scandianese versa ogni anno più di 70 milioni di euro di Irpef allo Stato e in cambio il Comune ne riceve 4,5, un ritorno iniquo che niente ha a che vedere coi principi del tanto sbandierato federalismo fiscale.

L’Amministrazione è già costretta a tagliare nel bilancio previsionale 2011 che sta prendendo corpo in queste settimane il 20% dei costi di personale, incarichi e consulenze, utenze, spese di rappresentanza, parco auto.

Inoltre i cittadini di Scandiano vedranno tagliati i contributi alle iniziative culturali e associative di circa il 25%, con decurtazioni di risorse allo sport, al tempo libero, ai giovani, alla cultura, alle relazioni internazionali: aumenteranno le tariffe delle palestre, saranno decurtate le mostre culturali per l’80%, è stato già annullato il tradizionale Concerto di Capodanno. Con grande sforzo, per il 2011 non saranno toccati i servizi primari per anziani, disabili, scuole e nidi d’infanzia. La Giunta ha inoltre messo in atto una grande sfida, ovvero la decisione di non aumentare per il prossimo anno l’imposizione fiscale, data anche la situazione economica causata dalla crisi e che investe in negativo molte famiglie del territorio.

“Per il 2012 – ha ricordato il Sindaco di Scandiano Alessio Mammi – , se fosse confermato il taglio di 980mila euro nella prossima Finanziaria e il Federalismo fiscale, a differenza di quanto promesso, non dovesse andare avanti, consulteremo tutti i cittadini e insieme si deciderà cosa fare: se aumentare la pressione fiscale o diminuire i servizi. Singolare che al Comune vengano a mancare per l’anno prossimo esattamente 1,5 milioni di euro, l’importo dell’ICI sul nostro territorio: togliendo l’ICI il Governo ha fatto pagare ai Comuni, non vi sono dubbi”.