Treni fermi, flussi di traffico rallentati, convogli istradati su itinerari alternativi e tempi di viaggio più lunghi. Complessivamente sono state 16 le stazioni occupate oggi dagli studenti universitari nel corso delle loro manifestazioni.
Sono ancora occupati i binari delle stazioni di: Pisa Centrale (dalle 12.25), Torino Porta Nuova (14.45), Venezia Santa Lucia (16.00), Torino Porta Susa (16.10) e Milano Rogoredo (16.10).
Queste le conseguenze delle occupazioni attuate oggi dagli studenti, a “macchia di leopardo”, dell’infrastruttura ferroviaria. Interessate sia stazioni di grande traffico (collegamenti di media/lunga percorrenza e regionali e metropolitani) sia medi terminal ferroviari.
La prima stazione ad essere stata occupata è Scalea (linea Napoli – Reggio Calabria), dalle 10.00 alle 10.15. Poi è stata la volta di Milano Porta Garibaldi (dalle 10.10 alle 10.30). Quindi Venezia Mestre (dalle 11.10 alle 11.35), Catania Centrale (11.20/12.20), Milano Greco Pirelli (11.20/14.35), Trieste Centrale (12.45/13.25), Padova (13.00/15.00), Perugia (14.25/15.40), Palermo Notarbartolo (14.25/14.50), Parma (14.40/15.45) e Cremona (14.50/15.25).
Le ripercussioni più consistenti al traffico ferroviario sono state registrate in tarda mattina nelle stazioni di Padova, per i treni della linea Venezia – Milano e Venezia – Bologna, e a Pisa, per i flussi di traffico della direttrice Tirrenica e della linea Firenze – Pisa.
La circolazione dei treni è sempre ripresa gradualmente dopo che le squadre tecniche di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS) hanno effettuato i necessari controlli per verificare l’integrità dei binari e il corretto funzionamento dei sistemi di sicurezza.
Ferrovie dello Stato stigmatizza questi episodi che provocano gravi disagi e danni ai viaggiatori.