Home Bassa modenese Centrale biomassa Finale, FDS a Vaccari: basta sacrificare il territorio e la...

Centrale biomassa Finale, FDS a Vaccari: basta sacrificare il territorio e la salute dei cittadini


# ora in onda #
...............




Leggiamo con stupore che secondo l’assessore provinciale Vaccari la realizzazione di un inceneritore di sorgo a Finale Emilia non presenta “particolari criticità ambientali”. Siamo stupiti da tanta superficialità quanto lo stesso assessore dichiara che la provincia ha dovuto rilasciare oltre 130 prescrizioni a Italia Zuccheri per ridurre le emissioni in atmosfera. L’inceneritore quindi butta fuori aria pulita come afferma il Sindaco o così tanti inquinanti che in qualche modo vanno contenuti?

Aggiungiamo allora anche noi qualche numero che l’assessore non cita: 110 i camion al giorno in entrata e 110 in uscita dalla centrale; 6.000 ton/anno di ceneri da smaltire in discarica sempre tramite camion. E poi alcuni numeri che nell’autorizzazione non si trova, come le emissioni di metalli e diossine, parametri che nella procedura di valutazione del progetto non sono stati presi in considerazione.

Emissioni che si sommano a quelle delle altre infrastrutture e siti produttivi inquinanti che sorgeranno a Finale Emilia e nella bassa modenese: l’Ecoblok sulla panaria bassa che brucierà rifiuti legnosi, l’autostrada cispadana e le sue 50mila auto al giorno, il maxidepositi gas di Riavra.

Incredibile poi l’affermazione di Vaccari secondo cui il sorgo arriverà da raccolti coltivati in un raggio di 50k dall’impianto. È ormai dimostrato che tale raggio è insufficiente a garantire la biomassa necessaria, anche perché in tale raggio insistono già diverse centrali a biomassa, a partire da quella di Bondeno.

Infine, scopriamo che secondo Vaccari la centrale, ancora prima di essere realizzata, ha già salvato 50 posti di lavoro. Invitiamo l’assessore a non fare confusione, perché i posti di lavoro che garantirà la centrale sono solamente 15, come ammesso dalla stessa Italia Zuccheri.

L’assessore cita poi un altro numero: i 50milioni di euro pubblici per realizzare la centrale. Risorse che potevano essere utilizzate per un progetto di riconversione più sostenibili dal punto di vista ambientale e capace di creare più occupazione.

Non siamo più disposti a sacrificare l’ambiente e la salute dei nostri cittadini per progetti esclusivamente speculativi! Di fronte a tanta arroganza rilanciamo ancora una volta la necessità di un referendum consultivo e sollecitiamo l’Amministrazione comunale a completare in fretta l’iter burocratico che permetta ai cittadini di decidere del futuro del loro territorio.

(Stefano Lugli, Federazione della Sinistra di Finale Emilia)