Nonostante la caduta dei tassi di interesse i piu’ bassi dal primo dopoguerra con il denaro quasi regalato e la conseguente diminuzione dei costi dei mutui a tasso variabile, si consolida il boom dei pignoramenti e delle esecuzioni immobiliari, che secondo i dati raccolti ed elaborati dall’Adusbef, sono aumentati del 31,8 % nel 2010.
Una situazione che si e’ determinata, secondo l’associazione dei consumatori, “per l’insostenibile crisi economica generata dall’avidita’ dei banchieri, che, dopo aver creato montagne di denaro dal nulla e spacciato derivati avariati per guadagnare lauti bonus e ricche prebende (700.000 euro annui elargiti in media ad ogni dipendente di Goldman Sachs, 40 milioni di euro la buonauscita del Profumo da Unicredit) hanno addossato ai contribuenti ed agli Stati, costretti ad indebitarsi per salvare le banche dai fallimenti, l’avventurismo finanziario d’azzardo, costato finora oltre 4.000 miliardi di euro”.
Ed e’ cosi’ che sempre piu’ famiglie italiane non riescono a onorare le rate dei mutui, impegno sempre piu’ gravoso che mangia il 33% del reddito e si traduce, per almeno 350 mila famiglie ad un rischio reale di insolvenza. L’Adusbef ha raccolto i dati nei maggiori tribunali con fatica e tenacia, le stime 2010 sul numero di pignoramenti ed esecuzioni, potrebbe salire del 69,35% in media, che sommati agli ultimi due anni, (+ 22,3 nel 2008, + 15,7 nel 2009), ammontano al 60,5 % nel triennio 2008/2010 .
Secondo queste stime, le procedure immobiliari, accelerate con la nuova legge fallimentare del 2004 e pari al 2,4 % del totale dei mutui, quindi a circa 150.000 su 3,6 milioni del totale, con circa 28.000 procedure avviate nel 2010; 21.000 nel 2009,che sommate a 20.000 nel 2008, potrebbero far sparire una media citta’ come Monza, che vede aumentati del 20,2% i pignoramenti nel 2009.
Il boom di pignoramenti ed esecuzioni immobiliari, con aumenti stimati nel 2010 rispetto al 2009, da un minimo del + 13,8 a Rovigo; 13,9% a Venezia; + 16,1% a Forli’; + 16,7 a Vicenza; + 18,1% a Perugia; + 18,7% a Padova; 20,1% a Reggio Emilia; seguita da Modena + 21,7%; Napoli + 23,7%; Firenze + 25,2%; Brescia + 25,9%; Palermo + 28,6 %; Lecce + 29,9%; per passare ai valori piu’ elevati di Torino + 54,8%; Milano + 48,3%; Genova +46,8 %; Como + 42,3%.
Gli aumenti maggiori di pignoramenti si registrano a Milano (+1.592, che ammontano quindi a 4.885), seguita da Torino + 930 con un totale di 2.627); Roma (+ 728, con un totale di 2.703); Monza (+ 424,con un totale di 1.539; Verona + 425 per un totale di 1.996; Bergamo (+ 416 , pari a 1.586); Lecce + 365 per un totale di 1.586; Brescia (+ 290 con un totale di 1.408); Genova + 336 con un ammontare di 1.053; Bari (+ 340 che assommano a 1.390); Firenze (+199, che ammontano a 987); Padova + 168 per 1.067 pignoramenti.
Secondo l’Adusbef quindi occorre un urgente decreto “salva-famiglie”, anche con sgravi fiscali di almeno 1.500 euro per i redditi sotto i 25.000 euro a favore di lavoratori a reddito fisso e dei pensionati, per attutire le gravi ricadute sull’economia reale che gia’ sconta una recessione da economia di guerra che diventera’ piu’ pesante nei prossimi mesi quando il crack finanziario globale dispieghera’ i suoi effetti sulle fasce sociali piu’ deboli e vulnerabili prive di ammortizzatori sociali.