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Famiglie e bambini, i numeri dell’Emilia-Romagna


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Più bambini (+5,3% sulla popolazione complessiva), più famiglie (+11%), più servizi (+19%) per i piccolissimi, quelli della fascia zero-due anni. E più minori (+21,8%) accolti negli ultimi anni in comunità. Sono numeri significativi quelli dell’Emilia-Romagna, sostenuti da un sistema complesso e articolato, su cui si è investito molto. Di fronte alla scure dei tagli nazionali sui servizi sociali, la Regione “punta a riconfermare per il 2011 l’impegno economico sul welfare. Compreso il Fondo straordinario per le politiche sociali, che significa 22 milioni di euro in più, la metà da destinarsi ai servizi per i minori e per le famiglie. Dobbiamo salvare il ‘buono’ di quanto è stato fatto sinora, e contemporaneamente innovare”. Così l’assessore regionale alle Politiche Sociali Teresa Marzocchi ha concluso oggi l’iniziativa “A fianco di famiglie e bambini”. A circa un anno dall’approvazione della delibera di giunta 378/2010 con cui la Regione ha assegnato un finanziamento straordinario a favore degli enti locali per l’attuazione di un “Programma regionale per la promozione e la tutela dei diritti, la protezione e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva e il sostegno alla genitorialità”, si è voluto organizzare un momento di discussione e confronto su quanto è stato fatto a livello tecnico, anche in vista della riprogrammazione con il nuovo Fondo.

“Nell’assoluto rispetto dell’autonomia degli enti locali – ha ribadito l’assessore – quello che vogliamo realizzare è un welfare comunitario a livello distrettuale. L’impegno, come sottolineato dagli obiettivi di mandato, è lavorare sulle famiglie, senza tralasciare però il singolo come persona con i suoi diritti. Massima attenzione andrà ai servizi per la prima infanzia, alle diverse risposte di aiuto per i minori e gli adolescenti, e ai Centri per le famiglie, da promuovere nei prossimi anni in ogni distretto”.

Dati e numeri dell’Emilia-Romagna

Una regione con più bambini

Dopo anni caratterizzati da uno “stallo” delle nascite, l’Emilia-Romagna è tornata a essere una regione più giovane, con un +5,3% di bambini e ragazzi sulla popolazione complessiva (2008-2010). Negli ultimi due anni, in particolare, ci sono oltre 34.000 bambini e ragazzi in più. L’aumento più consistente riguarda la fascia dei piccolissimi (0-2 anni), che superano quota 125mila; nel complesso, la fascia 0-10 anni (con circa 437mila bimbi) rappresenta il 9,9% della popolazione. La “primavera” demografica dell’Emilia-Romagna è molto legata al fenomeno migratorio: al 1 gennaio 2010 i bambini e ragazzi stranieri rappresentano il 15,6% circa di tutti quelli residenti.

Più famiglie, ma più piccole

Cresce anche il numero delle famiglie: sono 1.940.000 quelle anagrafiche (dati 2009), +11% rispetto al 2003. Ma sono nuclei sempre più piccoli: se nel 2003 la dimensione media era di 2,30 persone, nel 2009 scende a 2,24. Le coppie con figli di qualsiasi età sono 640 mila (il 51% del totale nuclei), e 154 mila i monogenitori con figli (11%).

Famiglie e povertà

Nel 2009, le famiglie che si trovano in condizioni di povertà relativa sono poco più di 79mila (pari al 4,1%; il dato del nord Italia è 4,9%, 10,8% quello nazionale). L’Emilia-Romagna si riconferma la regione italiana con la minore incidenza di povertà relativa.

Minori in carico ai servizi

Al 31/12/2008 risultano essere 48.500 (il 7,3%). Le cause principali sono problemi economici non abitativi della famiglia (48%) e problemi socio-educativo-relazionali (15%). Poco più di 40mila sono in carico alle unità di neuropsichiatria infantile (5%). Sul totale dei bambini e ragazzi in carico ai servizi sociali, il 52% lo è per problemi abitativi/economici della famiglia.

Minori e interventi

Su una popolazione minorile residente di 684.231 bambini e ragazzi (dati al 31/12/2009) sono 2.727 quelli temporaneamente fuori dalla propria famiglia (tra affidamenti eterofamiliari, inserimenti in comunità …); 1278 quelli in affidamento a tempo pieno (etero familiare e parentale) e 1449 quelli inseriti in comunità senza la madre. Complessivamente sono 1806 i bambini e i ragazzi in comunità (+21,8% negli ultimi tre anni; la metà sono ragazzi tra gli 11 e i 17 anni).

Il sistema dei servizi sociali per i minori in Emilia-Romagna

Gli enti gestori sono 67, di cui 29 Comuni singoli, 10 Unioni di Comuni, 9 Ausl, 6 Comuni capofila/associazioni, 5 Asp, 4 Azienda sociale/speciale, 2 Ausl e Comuni in accordo di programma, 1 Comunità montana, 1 istituzione comunale per gestione distrettuale.

I Centri per le famiglie

Sono 27 i Centri, presenti almeno in tutti i Comuni con più di 50mila abitanti. In media ricevono ogni anno 3688 famiglie; 22.900 gli accessi agli sportelli informativi.

Servizi educativi per la prima infanzia (0-2 anni): numeri in crescita

Si trovano nel 79% dei Comuni; la percentuale dei piccoli della fascia 0-2 anni che vive in questi Comuni è del 97%. Facendo un confronto tra il 2005/2006 e il 2009/2010, va rilevato l’aumento in termini di servizi (+180, che significa percentualmente un +19%) e di bambini accolti (+5.031, e cioè +16%).

La spesa per settori dei Comuni

Per quanto riguarda gli interventi e i servizi sociali dei Comuni, singoli o associati (fonte Istat-Regione Emilia-Romagna), la parte più cospicua della spesa va al settore “famiglia e minori”, che include anche i nidi: circa 326 i milioni di euro spesi nel 2006 (il 49,5% sul totale), 332,4 nel 2007 (il 47,9% sul totale), 353,7 nel 2009 (il 50,5%).