“Guardarsi allo specchio, purché venga fatto con il coraggio e l’onestà intellettuale di vedere quanto ci soddisfa e quanto invece vorremmo migliorare, è sempre un esercizio utile, perché consente di valutare lo stato dell’arte sulla base di dati oggettivi”. Le recenti indagini che hanno focalizzato l’attenzione sulla qualità vita a Modena e sul territorio provinciale, sono motivo di riflessione da parte di Confesercenti Modena: “Il balzo di 15 posizioni in avanti evidenziato dall’indagine del Sole 24 Ore, e di 27 secondo quanto indicato da Italia Oggi, naturalmente non può che far piacere. Perché fotografa, peraltro in una congiuntura economica difficile, una situazione caratterizzata da una buona qualità della vita, soprattutto se l’orizzonte si allarga a livello nazionale”.
Ancora una volta, vuole sottolineare l’Associazione imprenditoriale, ciò che traspare è, sia pure con sfumature diverse, la presenza di un tessuto socio economico, solido e coeso, fatto di servizi, presenza diffusa d’imprese operanti in tutti i settori e di conseguenza di buoni livelli di occupazione. Segnali particolarmente positivi si registrano sul fronte dell’occupazione femminile: elemento importante che colloca Modena al secondo posto a livello nazionale. Positivi, soprattutto in un contesto generale sempre più preoccupante, anche i dati relativi all’occupazione giovanili che rimane sostanzialmente stabile, anche se i risultati più recenti sembrano essere peggiori.
Il tema dell’ordine pubblico e dei reati, in particolare, continua invece ad essere cruciale. Modena in questo caso non brilla: a enfatizzare questo dato è il sentiment dell’opinione pubblica misurato dal Sole 24 Ore, che colloca la città in coda, al 92° posto, molto lontano dalla vetta e con solo 14 province dietro, con dati peggiori. “Ci pare sia un dato – osserva Confesercenti – che evidenzia quanto su questo fronte si debba ancora lavorare; nonostante gli eccellenti risultati ottenuti, sia dalle forze dell’ordine, sia da parte della magistratura che in più occasioni ha portato a termine importanti indagini che hanno permesso di colpire duramente la criminalità organizzata. Come Associazione che rappresenta le imprese del commercio, del turismo e dei servizi, desta preoccupazione il significativo incremento delle rapine, spesso messe a segno ai danni di pubblici esercizi. Fa riflettere infine il dato sulla velocità della giustizia. In questo la nostra città si ferma al 59° posto, posizionandosi nella seconda metà del gruppo. Viene da chiedersi in quest’ultimo caso se non sia necessario un intervento, contestuale, su due fronti. Il primo rivedendo l’organico, il secondo, di tipo strutturale, snellendo le procedure e favorendo il ricorso a soluzioni stragiudiziali, a partire dalla Camera Arbitrale”.
“Restiamo convinti che, anche alla luce di queste analisi, in cui purtroppo i coni d’ombra non mancano – tiene precisare Confesercenti Modena – prima di tutto debba essere l’investimento in sapere a creare le condizioni ottimali per guardare al futuro prossimo. Contestualmente occorrerà affinare gli strumenti per leggere l’evoluzione dei mercati, dei bisogni della gente e dei gusti e capire quali scelte siano compatibili con le caratteristiche strutturali e culturali del nostro territorio; individuare le priorità su cui far convergere progettualità e risorse salvaguardando l’identità economica e sociale, cercando al contempo di individuare gli assi portanti del cambiamento. Soprattutto sarà fondamentale in considerazione anche dell’attuale situazione economica di crisi lo sforzo di tutti: dalla politica, alle imprese, alle istituzioni”, conclude Confesercenti Modena.