Rafforzamento delle infrastrutture; investimento massiccio in scuola e formazione; sostegno delle aziende che innovano e puntano sull’internazionalizzazione. Questi, secondo il segretario provinciale del Pd Davide Baruffi, gli assi strategici sui quali si muovono istituzioni eparti sociali dell’Emilia-Romagna per uscire dalla crisi e rilanciare il sistema economico.
Baruffi ha partecipato questa mattina all’incontro organizzata da Confapi-pmi nell’ambito della Settimana della Piccola e media impresa. “Iniziativa importante – ha commentato il segretario del Pd – che riflette il punto di vista delle PMI nella crisi. Per noi, che su questo abbiamo avanzato proposte innovative sul piano nazionale e organizzato anche a Modena iniziative di presentazione, è anche l’occasione per misurarci insieme agli attori sociali sugli snodi essenziali di una strategia non solo di contrasto, ma anche di uscita dalla crisi stessa. A partire da quei “punti di riferimento”, quegli “assi di intervento” condivisi di cui tutti gli attori sentono il bisogno, soprattutto nel momento in cui manca il protagonista principale, il governo nazionale, tutto avvitato nella sua crisi (col Parlamento chiuso per ferie), incapace di qualsivoglia politica industriale. Al contrario, in Emilia-Romagna, in questa provincia – ha detto Baruffi – istituzioni e parti sociali hanno saputo condividere in questi frangenti alcuni obiettivi strategici che possono rafforzare tanto il capitaleterritoriale quanto quello sociale di Modena e, in definitiva, la sua competitività.
Tra questi 3 spiccano con forza:
a) Il rafforzamento infrastrutturale, a partire dalla mobilità. Le scelte compiute sono condivise e procedono. Dalla Pedemontana alla Cispadana (sottoscritto pochi giorni fa il contratto, tra poche settimane partirà la conferenza di servizi), dalla bretella Campogalliano-Sassuolo (collegando lo scalo merci di Marzaglia-Dinazzano) al potenziamento dell’autostrada del Brennero. Non meno importante la sfida energetica: gli investimenti promossi dagli enti locali da un lato e la nuova programmazione regionale (opportunamente corretta anche su sollecitazione di comuni e provincia di Modena) vanno nella giusta direzione, per stimolare la produzione e l’usodelle rinnovabili oltre che incentivare nuove filiere di economia verde nel nostro territorio.
b) Un investimento massiccio nel capitale umano, scuola e formazione. E’ una strategia opposta non solo ai tagli del governo, ma anche in termini qualitativi. Da un lato il rafforzamento dell’istruzione tecnica e della formazione professionale, campi strategici per un territorio a vocazionemanifatturiera (in questo senso la nuova programmazione dell’offerta formativa provinciale); dall’altro la rete dei tecnopoli, per sostenere la ricerca e l’innovazione in stretta partnership con imprese e università.
c) A ciò vanno aggiunte le azioni e le risorse impiegate per sostenere le aziende che innovano e che puntano all’internazionalizzazione: terreno strategico per le nostre pmi in generale, in questa fase di bassi consumi interni in particolare (a fronte di un governo che non ha sostenuto e deprime ulteriormente la domanda interna).
Tutto ciò per dire – ha concluso il segretario del Pd – che la politica, le istituzioni e gli attori sociali di questo territorio hanno una griglia condivisa di priorità su cui lavorare. Non mancano certo le criticità per ciascuno degli ambiti indicati e proprio su questi si sta giustamente discutendo (gli strumenti di promozione e internazionalizzazione, la riforma di talune procedure di programmazione e autorizzazione, ecc.) ma possiamo farlo attivamente perché esistono appunto obiettivi condivisi e assi d’intervento ben individuati”.