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Marketing territoriale, tavola rotonda stamane di Confapi pmi Modena

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“PTR, Stati Generali e marketing territoriale. Quale futuro per Modena?” questo il tema dell’incontro che si è tenuto stamattina al Caffè Concerto di Piazza Grande, in cui rappresentanti delle istituzioni locali e regionali, operatori economici e culturali e imprenditori si sono confrontati sulle linee di sviluppo e i bisogni della città. L’evento, organizzato da Confapi pmi Modena nell’ambito della “Settimana della Pmi”, si è posto l’obiettivo di fornire un’analisi dell’attuale situazione e delle prospettive, proponendo il concetto area vasta come modello guida e partendo da documenti come il Piano Territoriale Regionale appena approvato e quello sugli Stati Generali redatto dal Comune di Modena.

Palma Costi, Vice presidente della Commissione alle Politiche Economiche, ha presentato la visione di Regione come sistema, inserita in un mondo sempre più globalizzato. “Ci sono alcuni punti fondamentali – ha spiegato in riferimento al PTR – la Regione sistema deve essere capace ci mettere al centro le eccellenze e il manifatturiero è uno dei punti cardine. Dobbiamo ragionare in termini di logiche interprovinciali, ripensare al tema delle infrastrutture; a Modena ci sono delle grandi opportunità, penso allo scalo merci di cui dovremo studiare la parte gestionale e il collegamento a quello di Dinazzano. Altro tema importante la ricerca e l’innovazione, abbiamo scelto di investire in laboratori a disposizione delle imprese, su Modena 20 milioni di euro nel Tecnopolo e continueremo a sostenere il capitale umano”. L’assessore provinciale alle Infrastrutture e Sviluppo delle città e del territorio Egidio Pagani, si è soffermato sugli investimenti che partiranno nel settore di sua competenza. “Nel periodo di maggiore difficoltà dell’economia modenese – ha detto – sono maturate scelte che ci fanno intravedere la soluzione dei grandi problemi. Parlo della Cispadana, di cui abbiamo appena firmato il contratto, del bando che finalmente sarà fatto per la progettazione, costruzione e gestione della Bretella Campogalliano-Sassuolo, dei prossimi investimenti di Auto Brennero. Dobbiamo investire sul trasporto su ferro soprattutto in funzione delle imprese che puntano all’internazionalizzazione. Altra questione la gestione degli edifici industriali chiusi, stiamo pensando di creare aree a fiscalità agevolata perché si creino nuove opportunità”.

“È importante che in una fase come questa – ha aggiunto il sindaco di Modena Giorgio Pighi – ci sia un confronto dialettico fra tutte la parti coinvolte. C’è stato molto interesse sul documento ‘Effetto Modena’ ora ci stiamo accingendo a discutere con le associazioni di categoria. Dobbiamo ragionare sullo stato della città in rapporto con la compatibilità, il lavoro, il territorio e il capitale sociale”. Per Giuseppina Gualtieri, direttore di Promo Bologna, il tempo stringe e ci vorrebbero strategie chiare e obiettivi precisi dal punto di vista delle scelte territoriali. “Il tema del marketing territoriale è un problema anche a Bologna – ha asserito – anni fa è iniziato il dibattito sulla fine dei distretti, non è così, oggi si parla di una evoluzione e di reti, ma l’identità territoriale è ancora forte; i nostri competitori non sono le provincie vicine, ma quelle fuori dall’Italia”.

La parola è passata poi ai rappresentanti del mondo imprenditoriale. Roberto Vezzelli, Presidente Legacoop Modena, ha sottolineato l’importanza della coesione tra le imprese e il ruolo fondamentale di strumenti che le supportino nella ricerca e nelle nuove tecnologie. “A Modena si sta investendo molto in contenitori, come il museo Ferrari, il polo Sant Agostino e così via, ma come sono tenuti insieme in un piano industriale? Quali ritorni avranno? – ha concluso – non si possono mettere in campo provvedimenti di questo tipo senza avere una visione complessiva. Alcune leve presenti sul territorio come Promec, Promo e Modena Esposizioni sono in una parte significativa in mano alla Camera di Commercio che dovrebbe dare un ordinamento più deciso a questi soggetti”. A chiudere l’incontro, il presidente di Confapi pmi Modena Dino Piacentini. “La priorità deve essere la creazione di occupazione – ha ribadito – di fronte al pericolo della deindustrializzazione il primo intervento fra quelli possibili e qui indicati, deve essere fatto a sostegno del manifatturiero: è l’unica azione che può dare effetti in tempi brevi. Dobbiamo agire in fretta per conquistare gli spazi di mercato, che altrimenti altri occuperanno. Confapi Modena ha messo in campo diverse azioni propositive con l’università di Modena e Reggio Emilia, incentivando una formazione specializzata, e lavorando a fianco delle aziende promuovendo le reti di impresa. Il problema è che tutti i soggetti coinvolti riescano a fare vera sintesi”.