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Bilancio partecipato sassolese: progetti per Borgo Venezia


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Per il quartiere Borgo Venezia, che ieri sera ha incontrato la giunta per il Bilancio partecipato, ci sono diversi annunci di progetti in partenza o in elaborazione e anche la richiesta per un altro progetto ritenuto essenziale dai residenti.

I progetti che la giunta ha portato alla riunione sono tre: il vicesindaco Menani ha dato in apertura l’annuncio di un piano già comunicato da Hera per il rifacimento delle condotte fognarie di un tratto di via Marzabotto e via Santa Giulia, attualmente inefficienti. Altri tratti di conduttura saranno oggetto di prossime verifiche, ha spiegato Menani.

Il secondo progetto riguarda la messa in sicurezza della sponda del Secchia, erosa dal fiume, per un tratto di circa due chilometri. L’annuncio l’ha dato l’assessore all’ambiente Cristiana Nocetti, spiegando di aver ricevuto proprio in questi giorni la telefonata dalla Regione Emilia Romagna, che manderà la settimana prossima un tecnico a illustrare il piano, ancora parziale ma importante perché eviterà il crollo della riva sassolese del fiume in un tratto sensibile. Ovviamente si auspica che l’intervento prosegua poi per gli altri tratti sassolesi del fiume.

Infine, il terzo progetto è stato annunciato da Francesco Manfredini dell’Ufficio tecnico comunale, in seguito a diverse segnalazioni di pericolosità, formulate dai residenti, per il vecchio ponte di Veggia che collega Sassuolo con il territorio di Casalgrande e che risulta di difficile percorribilità per i pedoni, a causa di un marciapiede molto stretto e in cattive condizioni.

Manfredini ha spiegato che è in corso un dialogo con il Comune di Casalgrande e le Province di Modena e Reggio Emilia per arrivare insieme alla realizzazione di una passerella pedonale ciclabile che dovrebbe essere adiacente e attaccata al ponte esistente, così da separare in modo definitivo la percorrenza delle auto da quella delle altre categorie che hanno bisogno di attraversare il fiume. Il costo ipotizzato del manufatto è di circa 800mila euro, compresa la struttura che dovrà sostenerlo e agganciarlo al ponte esistente. Siamo comunque alle fasi di studio, ma, ha spiegato la giunta, c’è consapevolezza della pericolosità di questo ponte che rimane però la tradizionale via di comunicazione fra le due sponde (e anche una delle poche) e continua a essere ampiamente utilizzato.

La richiesta di intervento formulata dai cittadini riguardava invece la pericolosità di via Staffette Partigiane e via Marzabotto, che sono prive di marciapiede e dove gli ingressi delle abitazioni sono a breve distanza dalla sede stradale, che viene percorsa, hanno detto gli abitanti, a forte velocità sia dalle auto che dai mezzi pubblici, con rischio costante per le persone e in particolare per i bambini.

Il vicesindaco Menani ha spiegato che non è possibile installare dossi limitatori di velocità perché è una strada in cui passano i mezzi pubblici e scolastici, e su questi percorsi Atcm ha chiesto di non installare dossi per preservare i mezzi e anche la salute dei conducenti. Un’idea in fase di elaborazione sarebbe quella di una restrizione artificiale della carreggiata che in alcuni punti induca le auto a rallentare, mentre per il resto è anche necessaria un po’ di coscienza civica e di rispetto del codice della strada da parte degli automobilisti. I residenti hanno ribadito che con un progetto di poco costo il Comune potrebbe risolvere un problema di notevole pericolosità per la popolazione e che quindi aspettano in tempi brevi una soluzione.

Altro problema sollevato riguarda il vecchio stabile che ospitava l’Ipsia don Magnani e che presenta coperture in amianto, Chi risiede nelle vicinanze è preoccupato per l’eventuale pericolosità del materiale e chiede interventi. L’assessore all’ambiente Cristiana Nocetti si è impegnata a far effettuare ai tecnici un immediato sopralluogo, ammettendo che finora di segnalazioni su questo specifico edificio, a differenza di altri ripetutamente controllati, non ce ne sono state. Ha ricordato ancora una volta che l’amianto è pericoloso solo se in condizioni degradate comincia a sbriciolarsi e diffondersi nell’aria, ha spiegato che i controlli comunali sono continui e che le procedure sono chiare e infine ricordato che a Sassuolo l’incidenza del mesotelioma, il tumore più spesso associato all’assunzione di amianto, è molto vicina alle zero.

Infine una richiesta e un suggerimento arrivati dall’assemblea: la richiesta di una presenza periodica ma fissa del vigile di quartiere, “per dare risposta ai piccoli problemi sollevati da questo quartiere, che protesta poco ma non deve essere per questo dimenticato”, ha detto un portavoce. La proposta è quella di fissare un giorno e un orario e di utilizzare il Circolo Pagliani come punto di incontro degli abitanti con il vigile designato, valorizzando oltretutto in questo modo il Circolo stesso, che a detta della gente è lì’unico punto di ritrovo e aggregazione di tutta la zona.