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Moschea di Sassuolo, il Pd: Caselli sciolga il dilemma


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Il capogruppo Pd in Consiglio comunale a Sassuolo Susanna Bonettini chiede al sindaco quale sia il suo vero atteggiamento rispetto all’ipotesi di un luogo di culto per la comunità islamica. Ecco la sua dichiarazione.

«Ripetiamo la domanda: il sindaco di Sassuolo intende appoggiare le associazioni islamiche e accogliere la loro richiesta di un luogo di culto, come da accordo sottoscritto, o continuare a difendere la Lega sottomettendosi ai suoi diktat?

La domanda non è peregrina visto che in campagna elettorale Caselli dichiarava che a Sassuolo una moschea non ci sarebbe mai stata; mentre nell’aprile scorso lo stesso Caselli sottoscriveva, assieme all’associazione islamica El Huda, un documento con il quale si appoggiava “l’aspirazione della comunità islamica ad avere un proprio luogo di culto”. Una contraddizione evidente che il sindaco non ha ancora sciolto, neanche nell’ultimo Consiglio comunale, quando ha tentato di dare risposta, senza riuscirci, alla nostra interrogazione sulle frasi offensive pronunciate dal vicesindaco nei confronti della comunità islamica.

Se Caselli venisse incontro ai diritti legittimi della comunità islamica non farebbe nient’altro che bene anche se questo costituirebbe un radicale cambio di rotta rispetto alle politiche attuate finora. Il fatto è, però, che questo è l’esatto contrario non solo di quanto affermato nel programma elettorale delle passate amministrative ma anche di quanto sostiene la Lega a Sassuolo che, per bocca del segretario Guandalini, ha dichiarato nel luglio scorso: “Fino a quando saremo noi a governare Sassuolo non ci sarà sul nostro territorio nessuna nuova moschea”.

Ora davanti al Sindaco si prospettano due scelte: rispettare l’accordo con El Huda, sconfessando quindi i suoi alleati e i suoi stessi proclami elettorali, oppure infischiarsene dell’accordo, dimostrando la sua slealtà nei confronti dei musulmani ma anche di non voler rappresentare tutti quei cittadini che auspicano il superamento delle logiche conflittuali e dei giochi di forza per trovare soluzioni condivise e concordi”.»