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In Emilia Romagna rivive la tradizione dei Presepi


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Tra luminarie, mercatini di Natale, piste di ghiaccio e grandi spettacoli dal vivo, il presepe resta sicuramente il simbolo piu’ rappresentativo e ‘meno pagano’ delle festivita’ natalizie. Una tradizione che anche in Emilia Romagna si perde nella notte dei tempi ed e’ oggi piu’ viva che mai, da Bologna a Rimini. Nella capitale romagnola, se ne possono trovare per tutti i gusti in un percorso tra interpretazioni artistiche e multietniche, nativita’ subacquee o sulle barche, rappresentazioni viventi con figuranti e spettacolari manufatti in sabbia, che rendono omaggio al Natale nello spirito tipico della citta’ di mare.

La tradizione rivive cosi’, prima di tutto, sulla spiaggia di Rimini dove tornano, a Marina Centro e a Torre Pedrera, i presepi di sabbia giganti, fino al 9 gennaio. Sulla spiaggia libera di piazzale Boscovich, accanto al villaggio natalizio e alla pista del ghiaccio, e sulla spiaggia di Torre Pedrera ai bagni 64 e 65, si possono ammirare presepi di sabbia che propongono il tema della Nativita’ in una scenografia con gruppi scultorei a grandezza naturale in un percorso creato dagli artisti della sabbia. L’uno affronta il tema della Carita’ dove le figure e le architetture romaniche accentuano l’orizzontalita’ rappresentando i rapporti tra gli uomini, l’altro quello della Fede, dove le figure e le architetture gotiche accentuano il verticalismo che dalla terra si innalza al cielo. Durante tutto il periodo si alterneranno manifestazioni di carattere enogastronomico ed animazioni per bambini.

Sul lungoporto, al Ponte dei Miracoli, e’ possibile vedere la Nativita’ galleggiante a bordo di un antico trabaccolo, intagliata in legno ed illuminata dal Cantiere navale Carlini, nel borgo dei pescatori. Qui il giorno dell’Epifania arriva il ‘Corteo dei Re Magi’ che a bordo di imbarcazioni, portano i doni alla barca del Bambino Gesu’, accompagnati da canti, e fontane luminose. Un altro presepe marinaro e’ sicuramente il Presepe subacqueo, il tradizionale Presepe del Mare alla nuova Darsena.

Il giorno di Natale alle 17 inizia la cerimonia di emersione del Presepio del Mare dalle acque prospicienti la Darsena (molo G, di fronte al bar). I subacquei arrivano in processione fino al punto in cui e’ immerso il presepe sul fondo del mare e, con l’aiuto delle forze navali e della protezione civile, si immergono per liberare il presepe e farlo emergere dalle acque, dove rimarra’ per essere ammirato dal pubblico fino all’Epifania.

Sicuramente suggestiva e’ la Nativita’ che viene inaugurata il pomeriggio del 24 dicembre nella cornice dell’Arco d’Augusto. La rappresentazione a grandezza naturale, viene realizzata ogni anno dai ragazzi dei ‘Centri di terapia occupazionale’ del Centro Zavatta di Rimini e rimane a vegliare sulla citta’ fino all’Epifania.

Un ritorno ai tempi di Gesu’ e alla Rimini romana si avra’ invece domenica 19 dicembre con il Presepe Vivente organizzato dalle scuole gestite dalla Karis Foundation.

Dalle 15 si possono visitare i ‘quadri viventi’ e i bivacchi allestiti nelle vie del centro storico di Rimini, in particolare nei siti romani della citta’, ai piedi dell’Arco d’Augusto e all’Anfiteatro romano, luogo della Nativita’. L’ inizio del corteo e’ intorno alle 16 dal sagrato del Duomo, per arrivare nel luogo della Sacra Rappresentazione intorno alle 17.30.

Non mancano i presepi multietnici, allestiti dagli immigrati presenti in citta’ con materiali fatti giungere appositamente dai paesi d’origine, o prestati per l’occasione. Si tratta di un’esposizione che raccoglie presepi da tutto il mondo, dove si possono ammirare rappresentazioni della Nativita’ in cui i vari personaggi hanno tratti somatici molto diversi, pelle scura, occhi a mandorla, lineamenti orientali e per i quali vengono utilizzati i materiali piu’ disparati come la terracotta, la cartapesta, il vetro, il legno e la scagliola, ma anche estremamente originali come il pane, il guscio d’uovo e di noce, le foglie di banano.

Non mancano presepi di cristallo, d’argento o d’avorio. L’arte semplice e la religiosita’ popolare costituiscono un efficace canale di scambio culturale nel tempo di Natale, festa dell’amore e della solidarieta’: un’occasione per condividere un messaggio interculturale di pace e fratellanza. La mostra dei presepi e’ allestita al Palazzo del Podesta’ ed e’ aperta fino all’Epifania. Infine, i presepi viventi che hanno luogo sulle colline di Rimini, come quello di Montefiore e di Montescudo, dove i Borghi Medioevali diventano teatro naturale della rappresentazione della Nativita’.

Sotto le Due Torri, invece, l’evento piu’ importante e’ sicuramente al Museo Davia Bargellini dove vengono messi in scena tre secoli di presepi, attraverso una decina di gruppi scultorei datati tra la fine del 1700, tutto l’1800 e l’inizio del 1900 che insieme compongono la mostra ‘Antichi presepi. Il teatro natalizio bolognese’.

La collezione, il cui allestimento e’ stato curato da Fernando Lanzi del Centro studi per la cultura popolare, insieme alle storiche dell’arte Silvia Battistini e Antonella Mampieri, raggruppa alcuni gruppi di proprieta’ del museo, accanto a pezzi provenienti da collezioni privati, tra cui quella della fondazione Carisbo e del convento di San Giuseppe dei Frati Cappuccini, per un totale di oltre trenta sculture. Fino al 30 gennaio sara’ possibile visitarla gratuitamente, anche con prenotando visite guidate per gruppi e scolaresche. Pio’, Scandellari, Rigi, Rossi, De Maria. Sono solo alcune delle firme delle opere in mostra che sono state identificate dagli storici dopo un lavoro di catalogazione e confronto delle statuine iniziato negli anni Novanta.

”Questa mostra – ha spiegato Lanzi – vuole essere un’occasione anche per sfatare lo stereotipo mondiale secondo cui il presepe e’ solo quello napoletano. In realta’ i centri di produzione sono storicamente tre: Napoli, Bologna e Genova, con la differenza che mentre i pastori napoletano sono per lo piu’ opere meravigliose di sartoria, con solo volto a arti modellati dei maestri figurinai, i pastori bolognesi sono vere e proprie statue in miniatura, modellati a tutto tondo”.

Dal museo Bargellini Lanzi lancia anche un appello: ”mi piacerebbe che qualche artista o scultore facesse un presepe moderno, con i mestieri di oggi, magari con una donna al computer cosi’ come all’epoca venivano ritratti nella rappresentazione della Nativita’ i mestiere di allora. Invece oggi si preferiscono i personaggi della Tv e dell’attualita’ e scommetto che a San Gregorio Armeno qualcuno avra’ fatto la statuina di una escort”.