Nella legge Finanziaria approvata nei giorni scorsi, il Governo ha accolto una serie di ordini del giorno, come quello che promette di integrare i fondi del 5 per mille al terzo settore, impegnandosi a ripristinare il tetto di 400 milioni destinato nel 2011 al 5 per mille (100 milioni sono già presenti nella legge di stabilità).
Si allontana così l’ipotesi iniziale che rischiava di tagliare le risorse al volontariato del 75%, trasformando il 5 per mille (che i contribuenti possono decidere di destinare con la dichiarazione dei redditi) nell’1,25 per mille, con un grave danno per le organizzazioni del no profit che senza quei fondi vedrebbero limitata la loro attività.
La lista civica ‘I Mirandolesi’ si era schierata, fin dall’inizio, al fianco delle associazioni di volontariato del territorio poiché <<i contribuenti che decidono di destinare il 5 per mille agli operatori del terzo settore lo fanno consapevolmente e questa volontà deve essere rispettata>>.
Il capogruppo Alberto Bergamini, sottolinea come <<indipendentemente dal fatto di essere pro o contro il Governo centrale, è necessario rispettare la libera scelta fatta dai contribuenti ed essere coerenti. Inoltre, quella del 5 per mille non è una questione politica ma una battaglia per la civiltà>>. A dimostrazione di questi intenti, I ‘Mirandolesi’ hanno votato a favore sia dell’odg presentato dal Pd in Consiglio a Mirandola che a quello presentato a livello dell’Unione di Comuni che chiedevano il ripristino dei fondi al volontariato perché per la lista civica <<a prescindere dal settore di intervento, tutte le organizzazioni no profit sono meritevoli di tutela e sostegno>>. Rallegrandosi per la decisione del Governo, a dimostrazione che nessuna forza politica può essere contro il volontariato, ora – conclude Bergamini – <<bisogna prestare attenzione affinché l’erogazione dei contributi promessi alle associazioni avvenga con solerzia>>.
(Lista civica ‘I Mirandolesi’)