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Federconsumatori ER: più Frecciarossa, meno treni regionali


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Con il nuovo orario ferroviario sui binari dell’Alta Velocità dell’Emilia-Romagna vengono effettuati 20 nuovi collegamenti con treni Frecciarossa/argento. Una ulteriore offerta di servizi “a mercato”, in parte con fermata a Bologna, molto apprezzata da una parte degli utenti ferroviari. Nuove offerte che tengono conto del prossimo ingresso nell’Alta Velocità di NTV/Montezemolo. Il Gruppo FS ha messo le mani avanti affinchè i “nuovi arrivati” si facciano carico dei costi per altri 154 treni (Intercity e Expressi) non remunerativi. Una singolare pretesa per chi si è visto regalare dallo Stato l’infrastruttura AV, ne incassa le laute tariffe e ne trarrà ulteriore profitto dal noleggio ai concorrenti delle “tracce orarie”.

Quindi nei prossimi mesi, a questi 20 Frecciarossa si aggiungeranno circa 50 treni di NTV che andranno a gravare sul nodo di Bologna. Una stazione a “scartamento ridotto” per lavori, che già da anni sta pagando duramente i ritardi della nuova struttura dedicata all’Alta Velocità.

Maggiormente danneggiati i treni del Trasporto Regionale con l’aumento dei tempi di percorrenza e i ritardi per l’ingresso in stazione. Una emergenza quotidiana destinata a peggiorare e che non sembra preoccupare a sufficienza imprese ferroviarie e istituzioni.

Federconsumatori denuncia la progressiva emarginazione del trasporto regionale, sempre più schiacciato tra l’impoverimento delle risorse e l’asservimento ai treni AV. Una tendenza accentuata bruscamente dal Governo con il taglio dei trasferimenti. Solo l’intervento diretto della Regione Emilia-Romagna con proprie risorse, 150 milioni di euro in tre anni, ha consentito di limitare al minimo il taglio del trasporto pubblico. Una drastica riduzione dei finanziamenti centrali che risulta impossibile da ripianare unicamente con aumenti delle tariffe. Dal 12 dicembre i treni regionali subiscono alcune soppressioni e servizi sostitutivi di bus, quantificato dalla Regione in un -3%. Un taglio limitato, ma che pone seri interrogativi sullo sviluppo del trasporto ferroviario.

Una emergenza assoluta che rischia di impedire per lungo tempo il rinnovo del materiale rotabile e interventi per il miglioramento della qualità del servizio, più volte promessi. Una “politica dei trasporti” erroneamente affidata all’impresa monopolista, che ha volutamente ignorato gli obiettivi previsti per il trasporto regionale dal “Piano Industriale 2007/11” concordato con Governo e Regioni. Una situazione che rende ancora più difficile la scelta degli utenti a favore del trasporto pubblico, da tempo orfano di una vera politica strategica del governo centrale. Una sfida obbligata per Federconsumatori e utenti, nel momento più difficile per il trasporto pubblico.