I dubbi c’erano già con le occupazioni: del resto lo stato in cui sono state lasciate la scuole modenesi e della provincia, parla chiaro; la prima conferma è arrivata a Carpi, con l’aggressione ai banchetti del PDL, ora c’è la conferma a Modena. Quella che doveva essere una manifestazione di dissenso con la riforma del Ministro Gelmini, è diventata occasione di scontro con le forze dell’ordine, e di disagio per la città.
Non metto in dubbio, non l’ho mai fatto, la buona fede di molti ragazzi che partecipano a queste manifestazioni. Però la strumentalizzazione politica è dietro l’angolo, e soprattutto sono evidenti le infiltrazioni di tanti, troppi personaggi che non hanno altro obiettivo che disordine e violenza. Le dimensioni di questo episodio lasciano ben comprendere che non si tratta solo di qualche “atto di bullismo isolato”, bensì di gruppi organizzati e infiltrati nei movimenti degli studenti. E dobbiamo quindi ringraziare la responsabilità e professionalità delle forze dell’ordine, che hanno gestito la situazione, e riportato la calma.
Il confronto civile, il dissenso in piazza sono simbolo di democrazia: la violenza no. E purtroppo in questi giorni abbiamo visto come sia difficile distinguere uno dall’altro. Invito chi vuole davvero e solo protestare a isolare questi facinorosi. E la sinistra che troppo ha cavalcato questa protesta, a volte anche in maniera irresponsabile, a rendersi conto che ha prestato il suo appoggio a chi ha danneggiato scuole, aggredito avversari politici, sfondato il cordone delle forze dell’ordine.
(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)