“Non che ce ne fosse bisogno, ma oggi sono stati pubblicati nuovi dati che certificano una verità incontrovertibile: in Italia l’immigrazione, grazie anche all’impegno e alle serie e concrete iniziative di contrasto a quella clandestina, attuate dal Governo Berlusconi, sta fortemente diminuendo. Peccato che a Modena i dati siano in perfetta controtendenza. Chissà cosa ne penseranno i “capataz” della sinistra nostrana, impegnati a raccontarci senza soluzione di continuità che l’immigrazione è una grande opportunità?”.
Lo ha chiesto il Consigliere Regionale del PDL Enrico Aimi, intervenuto per commentare i dati pubblicati nel XVI Rapporto sulle migrazioni pubblicato dalla Fondazione ISMU dove emerge “chiaramente una flessione degli irregolari (-16mila) e dei reati (-13,9%). Per non parlare poi dei nuovi arrivi – ha subito aggiunto – che registrano una contrazione addirittura del 40%. Certo, anche la crisi economica ha dato il suo apporto nel raffreddare la voglia di Italia nei desiderata degli ospiti stranieri: è chiaro però che dinanzi a questi numeri, il costante aumento che si registra invece sul nostro territorio diventa pesante come un macigno. Altro dato eclatante, quello relativo alla popolazione carceraria: nel nostro paese gli stranieri rappresentano un terzo del totale; al Sant’Anna l’esatto opposto: sono quasi l’80% del totale dei detenuti. Numeri e percentuali che vanno dunque a sbugiardare senza se e senza ma chi si ostina cocciutamente a non (voler) vedere il problema, ormai sotto gli occhi di tutti. Occhi foderati di ipocrisia politica a sinistra, esterrefatti invece tra i cittadini sempre più stanchi della piega presa dalle nostre parti dove – ha rimarcato Aimi – in termini di criminalità, degrado, allarme sociale, sperpero di fondi sociali, spesa sanitaria e giudiziaria, il carrozzone Modena continua la sua corsa verso il baratro. E così i modenesi, oltre il danno – ha concluso il berlusconiano – rischiano la beffa: fare la fine dei passeggeri del treno del film “Amici miei”, ovvero continuare ad essere idealmente presi a schiaffoni da quattro post comunisti più avvezzi alle goliardate politiche e alla difesa oltranzista dell’immigrazione senza freni, che non alla severa gestione di un problema che con il passare del tempo ha già assunto i caratteri della vera emergenza”.