“L’episodio occorso in classe ad un quindicenne italiano, vittima dell’integralismo e dell’arroganza di un extracomunitario di origine turcha, la dice lunga sul fallimento delle politiche d’integrazione voluto dalle sinistre in queste parti d’Italia e sul prezzo che la nostra comunita’ deve pagare e siamo appena agli inizi”. Ad intervenire sul caso di violenza al Galilei è Enrico Aimi, consigliere regionale PDL e vicecordinatore provinciale del partito. “Mamma, li turchi !” e’ probabilmente il primo pensiero che avra’ affollato la mente dell’alunno di 15 anni preso e minacciato alla gola con un punteruolo, mentre era costretto ad assecondare i voleri del compagno islamico che gli ordinava: ” inginocchiati verso la Mecca e prega Allah”. Ma l’episodio non e’ isolato, altri ragazzi turchi avevano iniziato a tiranneggiare gli studenti italiani . Lo sprezzante senso di impunita della “banda” è così elevato che, sicuri di farla franca, hanno addirittura pubblicato su facebook, sia le foto delle angherie, che gli articoli apparsi sulla stampa in seguito ai casi di bullismo accaduti al Galilei.
Caso isolato? Genitori ed insegnanti sostengono il contrario. Sempre il ragazzo turco, un ‘Marcantonio’ alto 1,85, ha estorto per ben due anni i soldi della merenda ad un altro compagno di classe e, in un’occasione, ha afferrato un cacciavite per minacciare un ragazzino che non voleva cedergli la merenda .La violenza cieca, il mix esplosivo di etnie e la politica dello struzzo che, in nome di un fallimentare modello d’integrazione, nega anche l’evidenza sono di casa a Mirandola.
Come si fa a parlare di integrazione, di multiculturalità quando proprio queste persone sono le prime per principio a non accettare la nostra cultura? La cosa grave – ha aggiunto ancora l’esponente del partito di Berlusconi – è che chi non perde occasione di riempirsi la bocca di belle parole nei confronti degli immigrati, nella loro difesa a spada tratta senza “se” e senza “ma”, rifugge ed evita di commentare e condannare episodi del genere!Le piazze si riempiono solo con i contestatori della Gelmini, mentre questi episodi, oramai all’ordine del giorno, cadono nel silenzio e nell’indifferenza. Questo Governo parla un’altra lingua: classi ponte, tetti del 30% agli stranieri, rispetto delle regole. Sono queste – incalza Aimi – le parole d’ordine, altro che i “professionisti” della minimizzazione ad orologeria. E’ bene invece puntare i fari su questa reale problematica che, anche nel territorio modenese, comincia a dare segnali molto preoccupanti. Non va dimenticato che, appena 20 giorni fa, si era consumata l’ennesima rissa in una classe del professionale, questa volta un asiatico ed un africano si sono affrontati, pare armati di tirapugni, ed hanno scagliato le sedie contro compagni ed insegnanti. La polizia ed i sanitari sono stati allertati solo successivamente e quando sono giunte le forze dell’ordine non hanno potuto fare altro che constatare i danni e chiamare l’ambulanza che ha soccorso i feriti. Tra questi anche una docente, trovata svenuta in terra, con una prognosi di 8 giorni. L’elenco è ancora lungo. Un’insegnante incinta sfiorata al ventre da una sedia lanciata da un alunno. Un docente rinuncia al monte ore e allo stipendio perché assegnato ad una classe ‘pericolosa’. Studenti armati di tirapugni . 21 seggiole sfasciate. Porte e finestre rotte.
“Proprio nell’ultimo consiglio comunale – attacca Antonio Platis capogruppo del PDL a Mirandola – il sindaco Benatti e la giunta si sono schierati a spada tratta per sminuire i fatti di cronaca e hanno dedicato un’intera pagina del giornale comunale ad una difesa surreale della scuola omettendo i problemi, i fatti di bullismo e di violenza e la presenza eccessiva di stranieri e di ripetenti maggiorenni che frequentano ancora la classe prima.” “Siamo di fronte ad un vero e proprio bollettino di guerra – commenta Platis – indegno di un’istituzione scolastica come il Galilei che ha formato e “sfornato” le generazioni di tecnici che hanno affermato il Biomedicale e la Metalmeccanica a Mirandola e nella Bassa”.