Home Politica Reddito sociale. In Regione potrebbe partire la sperimentazione sollecitata da Naldi (SEL-Verdi)

Reddito sociale. In Regione potrebbe partire la sperimentazione sollecitata da Naldi (SEL-Verdi)


# ora in onda #
...............




L’assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna ha approvato ieri, durante la discussione sul bilancio regionale, un ordine del giorno che impegna la Giunta Regionale “a verificare l’esistenza delle condizioni per avviare una sperimentazione di reddito sociale o sostegno al reddito che preluda ad un provvedimento su scala nazionale”. L’atto, del quale il capogruppo di SEL-Verdi Gian Guido Naldi è primo firmatario, è stato poi firmato da tutti i capigruppo di maggioranza.

“Aumentano – ha affermato Naldi durante il suo intervento di presentazione dell’ordine del giorno – le persone in condizione di povertà e, dato nuovo nella storia del nostro Paese, una buona fetta di questi nuovi poveri sono i giovani, i lavoratori, i ricercatori. Aumenta la precarietà, aumenta il lavoro precario che viene confermato proprio in quanto precario. Tutte le modifiche alle leggi sul lavoro che si sono susseguite negli ultimi anni hanno portato a questo: aumentare la flessibilità delle imprese. Oggi ci sono oltre 46 forme contrattuali tra le quali il datore di lavoro può scegliere, ma per la maggior parte si tratta, in sostanza, di contratti precari”.

“Ho ritenuto pertanto – ha precisato il consigliere regionale – di fondamentale importanza ed urgenza presentare, in sede di discussione sul bilancio regionale, questo documento, condiviso poi da tutta la maggioranza. Il nuovo flash su mercato del lavoro e ammortizzatori sociali in Emilia-Romagna realizzato dalla Regione presenta dati allarmanti in termini di assunzioni e, purtroppo, sappiamo bene che le previsioni di ripresa, su questo fronte, sono tenui e non immediate. L’Emilia-Romagna deve porsi concretamente il problema di come sostenere una intera generazione che vive in condizioni di disagio e di precarietà, una generazione cui sono negati i diritti fondamentali e cui è stato rubato il futuro”.

“Il Centro Studi Regionale – conclude – ha già elaborato un interessante studio su tutte le forme presenti in Europa di cosiddetto “reddito di cittadinanza” o di altro sostegno alle fasce deboli della popolazione. So benissimo che non potrà mai essere sufficiente, in questo ambito, l’operato di una sola Regione e che è necessario un provvedimento su scala nazionale. Ma credo che l’Emilia-Romagna, la Regione dove sono nati il sistema cooperativo e l’istituzione dei primi fondi di mutuo soccorso, potrebbe iniziare una sperimentazione. L’approvazione di questo atto è un primo significativo passo, ora mi auguro si possa dar corso ad un lavoro congiunto di Giunta e Consiglio regionale”.