Mai come a Natale ciascuno di noi usufruisce dei cassonetti dei rifiuti per carta, plastica e organico. Pacchi dono, belli e colorati, e cibo, tanto quello che rimane, hanno vita breve e finiscono, quando va bene, nei rispettivi contenitori.
Ma molto viene anche lasciato fuori, vicino ai cassonetti, e diventa uno spettacolo poco accogliente per le nostre città vestite a festa e visitate da turisti.
Facciamo un regalo all’ambiente, quindi, e mettiamo le cose al loro posto.
La carta e i cartoni ripiegati nelle campane o nei cassonetti azzurri, il cibo rimasto nei contenitori per l’organico, i nastri colorati nell’indifferenziato o nella carta, i tappi dello spumante nell’organico.
Le scatole dei giochi, tante il giorno di Natale, vanno separate nei diversi materiali d cui sono composte: il cartone nella campana azzurra e la parte plastica nel cassonetto giallo.
Ma attenzione alla quantità di cibo che viene comprato: ricerche dell’Associazione degli Agricoltori dicono che finiranno nella spazzatura più di 500 mila tonnellate di cibo, circa il 25% della spesa totale alimentare per le festività, pari a 1,5 miliardi di euro, quasi 80 euro a famiglia.
E poi, dopo l’Epifania, tutti coloro che devono liberarsi dell’abete vero che per tanti giorni ci ha rallegrato e non è più re-impiantabile, non lo abbandonino tristemente accanto a un cassonetto, ma lo portino alla Stazione Ecologica di Via Stradelli Guelfi 73a, da dove prenderà la via per il riciclo, dando vita ad altra materia prima. Oppure gli abeti possono essere introdotti (sfusi e ridotti di volume) nei cassonetti, dove presenti, con il coperchio marrone e l’adesivo “solo rifiuti vegetali”.