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Dal PD lettera di Natale ai Sassolesi


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È quasi Natale e sono tutti più buoni, forse. Se non altro si tenta di scordare le preoccupazioni per trascorrere qualche momento di serenità e armonia coi propri cari. Ma noi, nonostante tutti gli sforzi, proprio non ci riusciamo. Perché basta guardarsi intorno per capire che l’atmosfera non è certo positiva, basta ascoltare le voci dei giovani che – mentre in tanti chiudono gli occhi davanti ai problemi – non si stancano di invocare un cambiamento, un passo verso la risoluzione di questa situazione di incertezza che priva loro di qualsiasi sicurezza per il futuro e i meno giovani della fiducia nel presente.

Questa non vuole essere una sterile e gratuita polemica, ma solo un invito ad aprire, consapevolmente, gli occhi dinnanzi a ogni grande e piccola manifestazione di disagio.

E se a livello nazionale le manifestazioni sono rumorose e ampiamente visibili, a Sassuolo basta uscire dal paese ed andare in Via Regina Pacis verso il depuratore per vedere un buon numero di persone che pregano all’addiaccio anche col freddo, la pioggia e la neve. Protesta silenziosa e ordinata, che non fa alcuno spettacolo, che non urta le coscienze perché le preghiere non sono più sulla circonvallazione bensì in luoghi emarginati al limite del territorio ma che allo stesso tempo non può lasciare indifferenti. Questa gente ha le risorse e tutto quel che serve per avere un luogo di culto degno, solo la paura della nostra comunità glielo sta impedendo, a dispetto della nostra amata Costituzione.

Ci chiediamo: ma i figli di questa gente, i bambini che accompagnano al culto i genitori e vedono in che condizioni sono costretti, in un paese civile; questi bambini, le nuove generazioni, con che desiderio di integrazione cresceranno? Tutti parlano di integrazione, ma nessuno sta facendo qualcosa in positivo. Se vogliamo che gli immigrati rispettino e servano quanto noi il nostro paese dobbiamo fare in modo che lo amino, che gli siano grati, e non che serbino rancore a chi non garantisce loro i diritti minimi. Rendiamoci conto che negando un diritto come quello di culto si gettano solo le basi per nuove distanze, per ulteriori problemi che si troveranno i nostri figli a dover gestire.

Rendiamoci conto, ancora, che si sta negando uno spazio per pregare, non per fare del male; e specie ora che è Natale ricordiamoci tutti mentre festeggiamo che a pochi metri da noi qualcuno sta pregando al freddo, sotto la pioggia o la neve e che è un essere umano come noi.

BUON NATALE

(Partito Democratico Sassuolo)