Nel salutare il 2010 che si chiude, il Prefetto di Modena ha trattato importanti questioni e fornito almeno tre o quattro notizie di rilievo. La prima riguarda la serie di dati e riscontri che confermano, per il terzo anno consecutivo, il tendenziale calo dei principali reati commessi nella nostra provincia, a fronte di una “percezione di insicurezza” ancora molto diffusa fra i cittadini.
E’ vero, la gente è mantenuta in allarme per reati che in realtà succedono di meno e sui quali però è più facile l’azione mediatica.
Paradossalmente, la stessa “gente” non percepisce altrettanto allarme ed impegno civile, di fronte agli unici reati che in realtà crescono e che, altrettanto paradossalmente, sono scaricati sulla intera società e paghiamo tutti: reati economici, truffe, frodi ed evasione fiscale; il 64% di irregolarità contestate per lavoro non regolare; una presenza malavitosa in economia, che il Prefetto definisce aver ormai raggiunto un “secondo livello” .
La seconda notizia riguarda l’intenzione, annunciata dal Prefetto, di sottoporre al Sindaco di Modena una proposta per l’emanazione di una “ordinanza che vieti il passaggio dei cortei per alcune vie del centro a qualsiasi manifestazione”.
Se saranno confermati questi termini riassunti dalla stampa, pare evidente l’incongruità di una misura così drastica, rispetto al diritto costituzionale di manifestare liberamente (anche nei luoghi) e, pure, rispetto ai poteri che la legge – in questo caso – non affida ai sindaci ma esclusivamente alle Autorità di pubblica sicurezza.
La terza notizia, che può agganciarsi alla precedente, annuncia un testo per rinnovare il “Patto per Modena sicura” che il Prefetto “sottoporrà alla firma delle Autorità cittadine e provinciali” già all’inizio del 2011.
Si auspica che il sottoporre alla firma, presupponga un ampio confronto già avvenuto con le Istituzioni locali, ma anche con le fondamentali organizzazioni di rappresentanza sociale modenese; per quanto riguarda queste ultime, nessun cenno o proposta è finora pervenuta.
Non ci pare perciò un approccio,o maggior ragione un approdo, granchè innovativo; a partire dal metodo.
Ipotizzare termini e contenuti per una riedizione del “Patto per la sicurezza” fortemente aggiornato ed innovativo, rispetto alle esigenze di un esteso ed inedito impegno nella lotta per la legalità economica e contro ogni tipo di infiltrazione malavitosa, non potrà prescindere da un coinvolgimento reale delle forze più rappresentative e radicate della società e dell’economia modenese: a partire dalle grandi Associazioni economiche, imprenditoriali e del sindacalismo confederale.
Nel merito, piacerebbe sapere se e come il “Patto” affronterà temi decisivi, quali:
– la modalità della collaborazione tra organi dello stato e polizie municipali nelle loro distinte funzioni ;
– il rafforzamento o meno delle strutture integrate per il controllo del territorio in città ( Posto Integrato);
– come allargare il ruolo del Comitato Provinciale per la sicurezza al confronto periodico con le forze sociali e qualificarlo su progetti organici di educazione alla legalità, a partire dalla scuola ;
– una “cabina di regia” , oggi inesistente, fra tutti i soggetti dedicati alle politiche e scelte operative per il controllo del territorio;
– rafforzare decisamente l’interscambio informativo, con la massima condivisione di dati, analisi e programmi di intervento, non solo fra le tre polizie statali; ancora oggi, paradossalmente, non esiste una “banca dati locale” comune e condivisa fra tutti gli organi della sicurezza ;
– mettere finalmente in cantiere la fattibilità della “interconnessione” delle Sale Operative di tutte le forze di polizia del territorio, quale passo realistico che possa avvicinare l’obiettivo finale di Sala Operativa Unica;
– azioni maggiormente integrate in materia di prevenzione e lotta alle illegalità economiche, truffe, evasioni e lavoro irregolare.
La quarta notizia è quella che non c’è e riguarda il potenziamento delle risorse e del personale per le forze di polizia che operano in provincia.
Ora è praticamente ufficiale: i 25 poliziotti da tempo promessi dal Ministero alla nostra Questura ce li possiamo scordare. Al massimo, e “solo in casi eccezionali” (quali ?), il signor Prefetto ci dice che il Viminale potrà inviare per qualche giorno, un gruppo di “intervento rapido”.
(Franco Zavatti, Cgil Modena – Dipartimento Sicurezza Cgil Emilia-Romagna)