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Contro lo sfruttamento e la riduzione in schiavitù: “Oltre la Strada”, il progetto della Regione Emilia-Romagna, al primo posto nel bando del Dipartimento delle Pari Opportunità


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Primo classificato nell’ultimo bando del Dipartimento delle Pari Opportunità in tema di lotta alla tratta e alla riduzione in schiavitù. E’ il progetto presentato dalla Regione Emilia-Romagna, che è stato approvato per un valore complessivo di 379.000 euro, di cui 303.200 erogati direttamente dallo Stato.Il progetto regionale, conosciuto come “Oltre la Strada”, è un sistema consolidato di interventi in grado di dare risposte – da Piacenza a Rimini – alle persone vittime di tratta nell’ambito della prostituzione forzata, dello sfruttamento lavorativo, dell’accattonaggio e del coinvolgimento coatto nelle azioni di micro criminalità.

“La nostra Regione – sottolinea l’assessore alle Politiche sociali Teresa Marzocchi – è stata la prima a ideare un intervento su tutto il territorio basato su una rete di Comuni e organizzazioni del terzo settore, in grado di intervenire in tutte le fasi di quest’ambito così delicato: l’emersione delle situazioni di riduzione in schiavitù, la prima accoglienza d’emergenza, l’inserimento in percorsi di protezione sociale, il sostegno alla ricostruzione di una autonomia psicologica, economica e lavorativa della persona vittima di tratta”.

“Oltre la Strada” è nato nel 1996 e concorre ai fondi stanziati per i programmi di protezione sociale dal Dipartimento delle Pari Opportunità dal 1999, anno in cui fu emanato il primissimo bando. Dal 1999 a oggi “Oltre la Strada” ha preso in carico 2.961 persone, realizzando 6.164 interventi in ambito socio-lavorativo di cui 2.555 sono inserimenti lavorativi veri e propri.

Annualmente il ministro competente emana due diversi bandi con cui vengono stanziate risorse per finanziare gli interventi di prima assistenza e quelli successivi di protezione sociale a favore delle persone che intendono sottrarsi alle organizzazioni criminali. In tutti questi anni la Regione ha partecipato a 15 bandi, “ottenendo non solo sempre il finanziamento ma collocandosi anche tra i primi della graduatoria finale. Oggi – conclude l’assessore – all’Emilia-Romagna si sono affiancate tante altre Regioni che hanno deciso di impegnarsi nella lotta alle gravi forme di sfruttamento e riduzione in schiavitù. Un fenomeno che, complice anche la grave crisi economica, sta assumendo, specie nel settore lavorativo, dimensioni e dinamiche molto preoccupanti”.