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Uno bianca, Associazione parenti: aiutateci per certezza pena


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L’associazione dei parenti delle vittime della Uno bianca sente di avere intorno la solidarieta’, soprattutto della comunita’ bolognese a cui chiede comunque aiuto perche’ i killer scontino le loro pene per intero. L’hanno ribadito la presidente Rosanna Zecchi e la madre di uno dei carabinieri uccisi, Anna Maria Stefanini, durante il Consiglio provinciale straordinario organizzato nel pomeriggio a Bologna in occasione del ventennale dell’eccidio del Pilastro.

L’iniziativa e’ durata circa mezz’ora ed e’ stata aperta dall’inno di Mameli come tradizione nel 150/o anniversario dell’unita’ d’Italia. ”Le vittime innocenti devono essere rispettate e ricordate per il loro sacrificio” ha scandito Zecchi nel suo intervento ricordando poi: ”Sappiamo che intorno a noi c’e’ solidarieta’, soprattutto a livello locale. Questo Consiglio straordinario ne e’ la risposta e la conferma”.

Infine ha condannato i ”permessi premio elargiti con estrema facilita”’ ad alcuni componenti della banda, auspicando invece che ”le pene possano essere scontate per intero”. Stesso ”chiodo fisso” (cosi’ l’ha definito) per la madre di Otello Stefanini che la sera del 4 gennaio 1991 era alla guida dell’ auto caduta nell’agguato dei Savi. ”Questi signori, che fanno di tutto per ottenere il perdono, devono rimanere dentro. Non hanno avuto pieta’ per nessuno, perche’ noi dovremmo averla per loro? Almeno, io non ne ho. Non riesco a perdonare chi mi ha distrutto la vita”. Rivolgendosi alla platea, la donna ha chiesto ”aiuto per avere la certezza della pena”. E poi: ”A me hanno detto che le leggi ci sono ma vanno interpretate. Allora bisogna trovare chi le interpreta bene”. E ha concluso: ”Vedermeli passare davanti fra qualche anno, perche’ questo succedera’ se campero’, sarebbe come uccidere mio figlio altre dieci volte”.