Seppure assai meno conosciuto dal pubblico italiano Carl Sternheim è, insieme a Bertolt Brecht, unanimemente riconosciuto come il maggiore drammaturgo tedesco del Novecento. Le sue commedie sono satire taglienti della piccola borghesia benpensante e del proletariato in ascesa nell’età dell’impero guglielmino. L’acido della sua critica alla società tedesca è talmente concentrato che a distanza di un secolo ha conservato intatto il suo potere corrosivo, sottile e pungente, espresso in un linguaggio secco, atroce e moderno.Scritta nel 1908, la commedia de Le mutande può essere considerata un “piccolo classico” eppure, sia per le tematiche affrontate che per il linguaggio, è assolutamente contemporaneo. Le mutande in questione sono quelle che perde per strada, proprio mentre passa il sovrano, la moglie del borghesoccio Maske (Maschera), destando concupiscenza in un sedicente poeta nietzchiano e in un parrucchiere wagneriano, che subito vengono ad affittare due stanze in casa sua. L’adulterio con l’uno o con l’altro o con entrambi sembra cosa di ore, tanto più che, dirimpetto, abita una valente mezzana. Ma le cose vanno in altro modo. Maske, finto marito cieco, in realtà ci vede benissimo, quando si tratti dei suoi affari e così trae profitto da entrambe le situazioni. Dopo aver commesso adulterio lui con la vicina che la moglie sogna invano, fa i propri calcoli e vede che ormai ci si può permettere un erede, affinché la dinastia dei Maske non vada perduta.
Un testo poco rappresentato in Italia che torna sulle scena con un cast di attori giovani che hanno la preziosa occasione di lavorare su un testo ricco di spunti.
Un testo che ha un illustre precedente nell’allestimento firmato da Luca Ronconi, andato in scena nel 1968 a Modena al Teatro Comunale.
Lo spettacolo sarà a Brescia al Teatro Santa Chiara dal 1° al 27 febbraio.
Monica Conti, al termine di un impegno attorale durato circa dieci anni nel corso dei quali ha lavorato con alcuni fra i maggiori registi italiani, dal 1989, anno in cui diresse Faust. Un travestimento di Edoardo Sanguineti, prodotto dal Centro Teatrale Bresciano, si dedica alla regia. In questi anni ha firmato regie segnate da un grande lavoro sui testi, da accurate e analitiche ricostruzioni psicologiche, e soprattutto, da vibranti sensibilità interpretative. Le regie di Monica Conti hanno sempre prodotto spettacoli di una compattezza armoniosa, dove la poesia, l’arte e la tecnica si sono trovate in felice equilibrio. Nel 2001 vince il Premio Hystrio alla regia.
Dall’11 al 30 gennaio 2011 al Teatro delle Passioni, via Carlo Sigonio 382 Modena. Biglietti da € 11,00 a € 7,50. Feriali ore 21 festivi ore 17. Biglietteria telefonica Tel. 059 2136021 da lunedì a venerdì dalle 9 alle 13. Informazioni e vendita on line www.emiliaromagnateatro.com