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Osservatorio Findomestic Banca, in Emilia Romagna calo contenuto


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In Emilia Romagna, regione che vanta il reddito pro-capite piu’ elevato della penisola con una media di 21.769 euro pro capite all’anno (+0,8% sul 2009), nel 2010 la spesa complessiva per l’acquisto di beni durevoli si e’ attestata a 5.589 milioni di euro, rispetto ai 5.633 milioni di euro del 2009. Si tratta di un calo contenuto particolarmente contenuto (-0,8%) se raffrontato alla diminuzione media nazionale del 2,2%. E’ quanto si rileva dai dati sul consumo di beni durevoli dell’Osservatorio Findomestic Banca relativi all’Emilia Romagna, presentati oggi a Bologna.

In forte crescita il comparto degli elettrodomestici bruni (+14,6%) e il segmento informatica (+7,4% rispetto al 2009), mentre � in contrazione il mercato delle auto nuove (-8,4%) e quello delle moto (-10,6%). Il comparto dei mobili chiude infatti l’anno facendo segnare una crescita del 2,8% per una totale di 1.320 milioni di euro. Si tratta di un dato sostanzialmente in linea con quanto si registra nel resto del Paese, dove la crescita complessiva dei consumi rispetto al 2009 per questo tipo di beni durevoli si valuta attorno al 3,0%. Aumento del 3,4% nella spesa per elettrodomestici, sotto di oltre un punto percentuale rispetto alla media nazionale. Per quanto riguarda i veicoli, il comparto auto nuove e moto fa segnare una contrazione significativa: nel 2010 in Emilia Romagna, sono stati spesi 1.888 milioni di euro per l’acquisto di auto nuove (-8,4% rispetto all’anno passato), e 168 milioni per i motoveicoli (-10,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno). Cresce, invece, il segmento dell’auto usata: nel 2010 in Emilia Romagna sono stati spesi 1.232 milioni di euro, con un incremento del 2,9% rispetto all’anno precedente. Infine, buona performance per il settore dei prodotti informatici, che hanno registrato una crescita del 7,4% rispetto al 2009 raggiungendo quota 170 milioni di euro. Complessivamente nel 2010 le spese dedicate ad articoli durevoli per la casa registrano uno dei recuperi più vigorosi a livello nazionale, sostenute da tutti i comparti, specialmente dalle spese per l’acquisto di elettrodomestici bruni (+14.6%), stimolate dallo switch off della televisione analogica che, soprattutto nelle regioni più ricche, incentiva il rinnovo delle apparecchiature video. Da notare il fatto che, nonostante la lieve flessione che ha caratterizzato anche nel 2010 il segmento dei beni durevoli, la spesa media che le famiglie emiliano-romagnole hanno destinato al comparto degli articoli durevoli continui a posizionarsi tra le più elevate, pari a 2.845 euro per nucleo, superiore di 320 euro alla spesa media delle famiglie italiane.

Per quanto riguarda il reddito pro-capite degli emiliano-romagnoli, a livello provinciale si notano differenze significative: Bologna rappresenta l’area in cui si registra il reddito disponibile pro capite più elevato (23.122 euro, con una crescita dell’1% rispetto ai 22.884 del 2009), seguita da Modena (a quota 22.312 euro, che fa registrare un incremento dell’1% nei confronti dei 22.092 euro dell’anno precedente). Rimini (con 21.801 euro, +1,1% rispetto ai 21.574 euro del 2009) e Forlì (che passa dai 21.447 euro del 2009 ai 21.610 euro del 2009, con una crescita dello 0,8%).

Leggermente inferiore, ma sempre ben al di sopra della media nazionale, il reddito registrato a Parma (che passa dai 21.404 del 2009 ai 21.517 euro del 2010, con una variazione di +0,5%), a Ferrara (con 21.133 euro, +3,3% rispetto ai 20.458 del 2009), Piacenza (che fa registrare 21.125 euro, +0,9% rispetto ai 20.947 del 2009), Ravenna (a quota 21.011 euro del 2010, contro i 20.905 dell’anno precedente) e Reggio Emilia (con 20.180 euro, -1,4% nei confronti dei 20.467 del 2009). Nel complesso il recupero sperimentato nel 2010 dall’economia emiliano – romagnola, dopo la fase recessiva del 2009, è stato più veloce della media nazionale come di molte regioni dell’area settentrionale. La penalizzazione maggiore viene dal comparto della mobilità, che subisce un calo dell’8.4% per l’acquisto di auto nuove (-8.9% quello medio nazionale), con cadute più forti a Piacenza (-14.2%) e Parma (-13.9%), più contenute a Reggio Emilia (-4.4%) e Modena (-4.8%).