Dopo le molteplici visite e denunce, delle quali l’ultima risale al 1° gennaio 2011, i radicali dell’associazione “Radicali Bologna” hanno constatato più volte le pessime condizioni in cui si trova la struttura penitenziaria della Dozza. Ora, dopo l’ennesimo atto drammatico avvenuto l’altra notte con l’esplosione di una bomboletta a gas utilizzata per il riscaldamento dei cibi che ha causato il ferimento grave di due detenuti, chiediamo ancora una volta che tutte le autorità competenti, e in primis il ministro Alfano assieme al governo, prendano urgentemente provvedimenti per risolvere la questione carceri.
Ogni giorno nelle nostre strutture penitenziarie succede qualcosa di orrido, la garanzia della buona situazione igienica e la dignità della condizione umana sono messe al bando, la capienza è oltre i limiti sanciti dalla nostra costituzione: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. – “È punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà” (Costituzione della Repubblica italiana).
Il Carcere della Dozza a Bologna, dove la popolazione di detenuti attuale è di 1150, contro una capienza di 480 e con una tollerabilità di 800, allo stato attuale vede tre persone in celle di 11 metri quadrati. Il 65% della popolazione carceraria è composta da stranieri tra comunitari ed extracomunitari. I tossicodipendenti sono 225. La presenza di educatori per l’intera struttura è di 8 unità. La sovrappopolazione è dovuta alla pratica del cosiddetto SFOLLAMENTO che trasferisce da carcere a carcere le persone in soprannumero. Ciò comporta trasferimenti continui di detenuti dal sud al nord, dal nord al sud e, soprattutto in Sicilia, sono trasferiti gli stranieri. La più palese delle conseguenze è la perdita del collegamento con la realtà familiare: padri che non possono vedere, o vedere di rado, i figli; famiglie che devono percorre migliaia di chilometri per visitare il loro parente detenuto. All’interno vi sono problemi di carattere sanitario, relativi all’assistenza odontoiatrica e all’assistenza psichiatrica. Le medicine di prima necessità devono essere acquistate all’esterno e a spese dei detenuti. Anche la carta igienica è a pagamento. La struttura ha bisogno anche di numerosi interventi di ristrutturazione, in particolare le docce sono molto carenti, proprio in relazione all’elevato numero di detenuti. Il personale di polizia penitenziaria è sempre in difficoltà, i turni di lavoro sono pesantissimi.
(Associazione radicale RADICALI BOLOGNA)