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Carpi, posizionato all’interno del bunker l’acceleratore lineare, il cuore della Radioterapia


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Una giornata davvero importante quella di ieri al cantiere presso l’Ospedale di Carpi dove si sta allestendo l’area in cui verrà attivato un acceleratore lineare di ultima generazione ad altissima energia, un’attrezzatura che consente di rendere ancora più efficace la lotta ai tumori. Nella mattinata di lunedì 17 gennaio è stato infatti posizionato quello che di fatto ne costituisce il cuore. L’operazione d’inserimento all’interno del bunker in cemento armato che era stato completato nelle scorse settimane è durata alcune ore e si è svolta regolarmente.

Si aggiunge così un fondamentale tassello al progetto che doterà l’Ospedale Ramazzini di una tecnologia di nuova concezione destinata alla terapia oncologica e, soprattutto, si avvicina ulteriormente un traguardo importante per l’intera sanità modenese.

L’attivazione della sofisticata apparecchiatura – prevista entro l’estate – consentirà all’ospedale carpigiano, come Polo decentrato, per le attività radioterapiche, della Rete Oncologica Provinciale di rispondere all’utenza del distretto ed al vasto territorio di tutta l’area Nord della provincia, con prestazioni, per quantità e qualità, di massimo livello.

Grazie al nuovo reparto carpigiano, sarà tra l’altro possibile ridurre in modo rilevante i disagi legati agli spostamenti di persone già provate dalle difficoltà della malattia.

Complessivamente l’intervento prevede un investimento di circa 5,4 milioni di euro, finanziato da Azienda USL e Policlinico e con una importante partecipazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi che ha messo a disposizione 2,5 milioni di euro e un contributo di 680mila di AMO.

“La nuova sede radioterapica carpigiana, in cui è già presente fra le varie equipe oncologiche multidisciplinari, una “breast unit”, cioè un gruppo multispecialistico per la cura del tumore alla mammella, che si avvale di un sistema diagnostico mammografico digitale di ultima generazione, sempre finanziato dalla Fondazione, è destinata a rendere ancora più efficace il lavoro di assistenza e cura, nell’ambito della Rete Oncologica Provinciale” ha commentato con soddisfazione Fabrizio Artioli, direttore dell’Unità Operativa di Medicina Oncologica dell’Ospedale di Carpi.