“Nonostante i minori trasferimenti statali incidano solamente per il 2% sul bilancio della Regione Emilia Romagna, il Governo ha aggiunto ulteriori 75 milioni alle Regioni per il trasporto pubblico locale. Soldi che avrebbero potuto annullare i tagli e che, la Giunta Errani ha invece mantenuto ugualmente per il 2011 che consistono in minori trasferimenti ai comuni per 11,6 milioni di Euro, ad un taglio del 3% dei servizi ferroviari, del 5% dei bus, e di un super aumento del 20% dei biglietti dei bus per compensare sprechi ed inefficienze delle società locali di gestione ATCM e AMO”.
Lo sottolinea il Consigliere regionale del Popolo della Libertà, Andrea Leoni commentando la risposta dell’Assessore regionale ai trasporti Peri all’interrogazione presentata sulla riduzione dei servizi e l’aumento delle tariffe del trasporto pubblico decise dalla regione per la provincia di Modena.
“L’aumento da 1,0 a 1,20 euro della corsa semplice e l’incremento del prezzo degli abbonamenti è una scelta inaccettabile che renderà sempre meno competitivo e sempre meno utilizzato il trasporto pubblico modenese. Meno servizi, meno efficienza, stessi sprechi coperti solo dall’aumento dei biglietti. Questa è la politica regionale, provinciale e comunale della sinistra. Una politica suicida che affonderà definitivamente il trasporto pubblico locale. E’ grave che siano stati confermati i tagli regionali e l’aumento delle tariffe del trasporto pubblico, che il Governatore Errani aveva puerilmente giustificato adducendo che dal livello nazionale arrivavano meno soldi, nonostante lo stesso Errani firmasse, il 16 dicembre, l’accordo con il Governo che aggiunge 75 milioni ai 425 milioni già trasferiti dall’Esecutivo alle Regioni per il trasporto pubblico locale. Trasferimenti aggiuntivi che avrebbero potuto consentire un annullamento dei tagli su cui invece Errani, Sabattini e Pighi continuano a fare infondata propaganda. La realtà è che il Governo non ha tagliato sul trasporto pubblico. E’ la Regione che continua a farlo, ingannando i cittadini coprendo le proprie gravi responsabilità con la disinformazione istituzionale”.