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Reggio Emilia: insediata oggi la nuova Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo

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Si è insediata oggi a Reggio Emilia la nuova Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, l’organo della Regione Emilia Romagna che si occupa delle politiche di internazionalizzazione del sistema Emilia-Romagna e dei rapporti con le comunità di corregionali all’estero attraverso la collaborazione di oltre 100 associazioni sparse in 24 paesi.

Alla seduta, che dà il via la secondo mandato della Consulta e che si è svolta nella Sala del Tricolore del Municipio di Reggio Emilia, sono intervenuti il sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio, il presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani, la presidente della Provincia di Reggio Sonia Masini e la presidente della Consulta Silvia Bartolini.

Il sindaco Graziano Delrio ha aperto i lavori e dato il benvenuto alla Consulta in Sala Tricolore, “dove è nata la nostra bandiera e che ha visto la presenza del presidente Napolitano il 7 gennaio per aprire le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Siamo orgogliosi di accogliervi in questo luogo, come siamo orgogliosi di essere italiani”. Nel ricordare le origini del Tricolore, il sindaco ha ricordato come “la bandiera è stata simbolo dello stare insieme di quattro città – Reggio Emilia, Modena, Bologna e Ferrara – della Repubblica Cispadana, che, con le sue leggi e le sue regole, fu l’embrione della nostra Repubblica italiana”.

“La nostra bandiera e la nostra nazione nascono dunque dall’unirsi di tante storie e di tante diversità – ha continuato il sindaco – come racconta anche la mostra a cielo aperto che potete vedere allestita nelle strade della città. La nostra vita quotidiana è fatta dall’intreccio di tante culture, ma ciò non vuol dire che non ci sentiamo orgogliosi della nostra cultura italiana. Nelle città si misura il nostro sentirci stranieri o a casa propria. Portando con noi quei valori di solidarietà, unità e libertà che hanno dato vita alla nostra Repubblica e alla nostra Costituzione possiamo essere cittadini del mondo e sentirci a casa propria nelle città in cui viviamo”.

“La Consulta costruisce reti importanti, è un investimento sulle relazioni – ha detto il presidente della Regione Vasco Errani – Relazioni che sono fondamentali perché voi della Consulta siete i nostri ambasciatori nel mondo e riferimenti per conoscere i diversi paesi ed entrare nei vari mercati. Non si costruisce infatti un futuro se non si intercettano i processi di cambiamento del mondo. Una delle difficoltà dell’Italia è non riuscire a essere un ‘sistema paese’ all’estero. Ma non si possono disseminare iniziative disarticolate in giro per il mondo. Anche l’idea del federalismo è sana quando non si pensa a una logica secondo cui ognuno fa per sé, ma quando si fa sistema. Sono convinto che in un mondo che cambia chi meglio ce la farà saranno coloro che hanno un’identità e un’idea di futuro. Perché non esiste nella storia un popolo che ha deciso di chiudersi e che ha avuto un futuro”.

“Voi siete un ponte tra diverse culture – ha detto Sonia Masini rivolgendosi ai membri della Consulta – e siete ambasciatori nel mondo di ciò di cui andiamo più orgogliosi: la solidarietà, il lavoro, il nostro modello economico. Perché noi siamo una delle parti migliori d’Italia ed è anche grazie a voi che l’Emilia Romagna gode di prestigio all’estero. Gli emigranti portano inoltre con sé un grande messaggio perché l’emigrazione è insieme un atto doloroso, legato al distacco e alla separazione, ma anche un atto di grande apertura”.

“I 150 anni dell’unità d’Italia – ha detto la presidente della Consulta Silvia Bartolini – sono per noi occasione per riflettere sulla nostra storia e sul contributo degli italiani all’esterno nella costruzione dell’Italia. Dalla fine dell’Ottocento agli anni Settanta del secolo scorso 29 milioni di persone hanno lasciato l’Italia e il nostro benessere deriva anche dal loro lavoro perché fino a pochi decenni fa molte famiglie della nostra Regione, soprattutto dell’Appennino hanno tratto sostentamento dalle rimesse degli emigrati. Oggi abbiamo 130mila emiliano romagnoli nel mondo, che equivalgono a un’intera città, ma i discendenti dei nostri conterranei si stima possano essere quasi 2 milioni”.

“In questi anni la Consulta – ha proseguito la presidente – ha lavorato seguendo tre indirizzi: la valorizzazione della memoria e l’indagine sulle storie collettive di emigrazione, l’estensione delle reti delle associazioni sparse per il mondo che oggi sono 105, la produzione di iniziative per i giovani perché le nuove generazioni possano sentirsi parte della cultura italiana”.

La presidente ha quindi presentano i 52 membri che compongono la Consulta, di cui 23 sono indicati dagli enti locali, 23 scelti dalle associazioni estere e 6 dalle associazioni locali che lavorano sui temi dell’emigrazione. Tra i membri anche le reggiane Roberta Mori e Laura Salsi. Silvia Bartolini ha inoltre ricordato Dante Bigliardi, presidente reggiano della Filef scomparso il 29 dicembre 2009 e membro della Consulta, come “grande maestro di tanti di noi, cittadino del mondo con tutto il mondo dentro”.

La Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo è nata nel 2006 per contribuire all’organizzazione degli emiliano-romagnoli nel mondo e valorizzare i rapporti con i paesi di emigrazione; per mantenere vive, nelle comunità di corregionali all’estero, le proprietà linguistiche, storiche e culturali delle zone d’origine; per seguire l’evoluzione del fenomeno emigratorio, quindi per proporre interventi coerenti, attuare, qualificare e coordinare un’efficace azione politica regionale, valorizzando le iniziative proposte e realizzate dalle comunità all’estero.

La Consulta (erede della Consulta regionale per l’emigrazione, nata nel 1974) in particolare promuove, in collaborazione con associazioni ed enti, incontri e iniziative riguardanti l’emigrazione, finalizzati anche a tutelare e rappresentare i diritti degli emiliano-romagnoli nel mondo; promuove programmi culturali e manifestazioni per e con le comunità all’estero; cura la tenuta dell’elenco regionale delle associazioni e federazioni di emiliano-romagnoli all’estero.

Nel corso del mandato precedente la Consulta ha proposto numerose innovazioni nelle politiche regionali per i corregionali all’estero. In particolare, sono aumentate di numero le associazioni, i cui partecipanti non sono soltanto discendenti di emigrati storici, bensì persone espatriate di recente per ragioni più legate alla globalizzazione socio-economica. La riconferma della Presidente rafforzerà lo stimolo e la crescita dell’adesione dei giovani alle associazioni, consolidata dalla nascita dei gruppi giovani nelle associazioni, dalle conferenze d’area dei giovani già svolte e programmate per il futuro, originanti proposte per attività nuove.