La Provincia di Reggio Emilia, le associazioni di categoria degli agricoltori e degli allevatori, Legacoop, Iren S.p.a. e Sabar S.p.a., con la collaborazione tecnica del Consorzio fitosanitario provinciale, hanno sottoscritto un nuovo accordo di programma per rinnovare il sistema di gestione dei rifiuti agricoli.
Con questo accordo, presentato questa mattina in Provincia nel corso di una conferenza stampa, si favorisce la raccolta differenziata, il recupero e, comunque, il corretto smaltimento dei rifiuti agricoli, semplificando al tempo stesso gli adempimenti a carico dei produttori agricoli e aumentando l’efficacia dei controlli.
La sottoscrizione dell’accordo segnala un’assunzione di responsabilità ed un impegno concreto da parte delle associazioni agricole, che hanno condiviso sin dall’inizio l’obiettivo della Provincia di rendere ancora più efficiente e capillare il sistema di raccolta della propria frazione di rifiuti.
L’accordo riguarda alcune tipologie di rifiuti speciali pericolosi (oli esausti, filtri, rifiuti agrochimici, neon) e di i rifiuti speciali non pericolosi (imballaggi e contenitori di varia natura, piccole batterie, teli di pacciamatura). L’intesa prevede sia un servizio a chiamata sia il conferimento diretto presso gli impianti fissi autorizzati (uno a Reggio Emilia e l’altro a Novellara) o presso un nuovo impianto mobile, che sarà attivo dal prossimo mese di aprile.
Questo impianto sarà presente a rotazione nei 37 Comuni dove il servizio rifiuti è gestito da Iren. La rotazione dell’impianto mobile su tutto il territorio renderà più agevole il conferimento dei rifiuti, evitando spostamenti più lunghi verso l’impianto fisso di Cavazzoli. L’investimento è stato realizzato da Iren in accordo con l’Assessorato all’Ambiente della Provincia.
“L’accordo è quindi un ulteriore passo in avanti nella gestione del Ciclo rifiuti anche se, a differenza del passato, per scelta del Governo Nazionale nel 2011 i benefici derivati da un alleggerimento delle pratiche amministrative vengono fortemente ridotti dal decreto legge 205/2010 approvato lo scorso 10 dicembre – ha spiegato l’assessore all’mbiente Mirko Tutino – Ignorando il fatto che in Italia esistono realtà come quella di Reggio Emilia dove le aziende agricole sono responsabili e, assieme agli Enti Locali, hanno saputo contribuire ad una efficiente gestione del ciclo rifiuti, il Governo con il decreto 205/2010 ha aumentato le pratiche amministrative necessarie per lo smaltimento dei rifiuti speciali. Visto l’esito ed i quantativi di rifiuti agricoli trattati grazie all’accordo sottoscritto con la Provincia di Reggio Emilia (1.700 tonnellate nell’ultimo triennio), dal Governo ci saremmo aspettati un atteggiamento più federalista, capace di valorizzare le esperienze positive realizzate in collaborazione con le imprese agricole del nostro territorio”.
Secondo Anselmo Montermini, direttore del Consorzio fitosanitario, il concetto del recupero è intrinseco al mondo dell’agricoltura: “Noi, come enti, dovremmo fornire a questo settore gli strumenti per rendere la vita più semplice, in realtà l’entrata in vigore di questo decreto ha comportato un notevole appesantimento, non solo in termini finanziari ma soprattutto in termini di pratiche burocratiche”.
L’ingegner Francesco Capuano, dirigente del servizio provinciale agricoltura, ha espresso soddisfazione per l’adesione al protocollo da parte delle associazioni agricole, rimarcando come si siano fatti grandi passi avanti sul fronte del trattamento dei rifiuti vegetali e organici: “Si tratta di una potenzialità, sono materia prima per la produzione di energie rinnovabili. E colgo questa occasione anche per preannunciare che a marzo la Provincia pubblicherà un bando proprio in questo ambito, con opportunità di finanziamenti per il mondo dell’agricoltura in materia di energia”.
Critica verso il Governo la posizione dell’assessore provinciale all’agricoltura Roberta Rivi: “L’accordo raggiunto tra la Provincia, le rappresentanze agricole e tutti gli Enti locali interessati credo sia un risultato importante, una dimostrazione di collaborazione su una materia ostica e complessa come quella dei rifiuti agricoli. Anche l’agricoltura, che da sempre era abituata a smaltire in proprio gli scarti della propria attività, oggi è chiamata e si impegna ad entrare nel ciclo complessivo dello smaltimento dei rifiuti collaborando agli accordi presi con gli Enti deputati. Peccato però che mentre Reggio si eleva ad un ulteriore dimostrazione del suo storico senso civico, Roma anziché semplificare e rispondere alle complicazioni delle leggi nazionali per lo smaltimento delle potature dei vigneti, come promesso dal Presidente Commissione Ambiente della Camera dei Deputati Angelo Alessandri, risponde con una ulteriore complicazione amministrativa su tutto lo smaltimento dei rifiuti speciali! Sicuramente le imprese, in questo periodo di difficoltà, ne avrebbero fatto volentieri a meno!”