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Cispadana, Leoni (PDL): il PDL ascolta i cittadini e la Regione invece gli chiude la porta in faccia

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“Sul progetto Cispadana, il PDL ha sempre dimostrato di volere continuare ad ascoltare le esigenze del territorio e le proposte dei comitati e di sostenere l’ipotesi del più sensato passaggio a nord rispetto a quello in mezzo alle case imposto dalla Regione. La Regione Emilia Romagna invece ha sempre dimostrato e sta confermando il contrario”.

E’ duro il commento del Consigliere regionale del Popolo della Libertà, Andrea Leoni, che da anni segue in Regione la discussione sul tracciato della Cispadana.

“Il modo con cui l’Assessore Peri liquida le articolate e fondate valutazioni tecniche avanzate dai cittadini e comitati è davvero offensivo. Oggi vogliamo quello che abbiamo sempre chiesto, ovvero la comparazione tra più tracciati. Vogliamo che le proposte tecniche dei comitati siano prese in considerazione ufficialmente all’interno di in un percorso e di un confronto istituzionale a livello comunale, provinciale e regionale.

Perché l’Assessore regionale Peri e il Presidente Errani hanno paura di questa semplice cosa? Hanno deciso di imporre dall’alto un tracciato fortemente contestato e trasformare la conferenza dei servizi in una farsa dove si ratifica senza appello quello che è già stato deciso senza un adeguato confronto? Per noi non deve andare così. Non stiamo parlando di un banale marciapiede, ma di un’opera che disegnerà il futuro dell’intero territorio dell’area nord della Provincia di Modena.

Per questo, insieme alla commissione in Provincia proposta dal Capogruppo del PDL Dante Mazzi e a quelle che chiederemo in ogni Comune interessato della bassa modenese, ritengo che un analogo tavolo di confronto debba essere istituito anche in Regione e che sia dedicato alle criticità e alle proposte evidenziate dei comitati. Per noi l’approvazione definitiva non può e non deve avvenire senza una valutazione di tutte i problemi emersi e delle varie possibilità di tracciato a disposizione. Dopo avere tardato per decenni sarebbe davvero assurdo che Regione Emilia Romagna negasse questo doveroso confronto istituzionale”.