Home Nazionale Shoah, Napolitano: ”Intolleranza primo germe distruttivo”

Shoah, Napolitano: ”Intolleranza primo germe distruttivo”

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(Adnkronos/Ign) – “Il primo seme avvelenato, il primo germe distruttivo è quello dell’intolleranza, del nazionalismo e del populismo che si traducono in demonizzazione e in odio del diverso e dello straniero”. E’ quanto afferma il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, rievocando la nascita dei totalitarismi e delle leggi razziali, nel corso della celebrazione al Quirinale della ‘Giornata della Memoria’ in onore delle vittime della Shoah.

“Si arrivò a tanto – premette il capo dello Stato – per l’estrema e criminale degenerazione del totalitarismo nazista” senza dimenticare che “orrende degenerazioni conobbe anche l’altro totalitarismo del Novecento, quello sovietico”. Ma, appunto, “intolleranza, nazionalismo e populismo” costituirono il terreno fertile nel quale il regime coltivò l’odio contro gli ebrei.Napolitano richiama l’esigenza di avere “attenzione, vigilanza e pronte reazioni, dovunque si manifesti” questo ”germe distruttivo” e avverte che questi “semi avvelenati” possono manifestarsi “dovunque e in qualsiasi forma, anche in Paesi che si sono dati dichiarazioni di principi e Costituzioni democratiche. I principi – ammonisce – devono farsi vivere, devono sempre richiamarsi, perché siano pienamente rispettati”.

“Nulla – afferma il presidente della Repubblica – se non un cieco razzismo persecutorio, poteva motivare l’espulsione, decretata dal fascismo, degli ebrei e delle loro comunità dal consorzio civile italiano e da ogni residua garanzia di diritti basilari”. Per il capo dello Stato, inoltre, “è importante che questi ultimi anni si siano riaccesi i riflettori sulle aberranti leggi del 1938, che se ne sia fatto un tema di severa rievocazione e denuncia, specie tra i giovani e nelle scuole”.Più in generale, “non si può mai apprezzare abbastanza l’impegno ormai costante e sempre più diffuso a promuovere in ogni grado del sistema scolastico lo studio e l’approfondimento della mostruosa vicenda della Shoah, delle premesse e delle componenti di un aberrante iter ideologico e politico, che approdò a quello spaventoso esito di sterminio di inermi innocenti”.

Perché, ammonisce Napolitano, “conta sapere e ricordare non solo cosa accadde ma come ci si arrivò”.Celebrando la ‘Giornata della Memoria’, Napolitano lancia anche un monito affinché “il 150° anniversario dell’Unità d’Italia sia un’occasione preziosa, da non perdere”.Il capo dello Stato accompagna questa esortazione a un suo convincimento: “Per fortuna, o meglio per volontà sempre più diffusa, non sarà commesso l’assurdo errore di perderla”. Si tratta, infatti, di una “preziosa occasione per richiamare alla nostra memoria, all’attenzione delle giovani generazioni e alla coscienza collettiva della Nazione quel ‘da dove veniamo’ che è premessa di ogni slancio verso il futuro di una società ricca di storia”.Una ricchezza, ricorda Napolitano, che nella nostra storia “è fatta anche di apporti peculiari, come quello degli ebrei italiani al movimento per l’unità dalla costruzione dello Stato unitario: sentimento nazionale italiano e coscienza ebraica non si ponevano in termini di reciproca esclusione”.