Dimostrando una volta di più che – nell’offensiva per garantire i profitti penalizzando brutalmente i lavoratori ai tempi della crisi – si vuol fare anche dell’Emilia-Romagna una terra “marchionizzata”, la Gambro – multinazionale svedese e leader mondiale nel biomedicale – ha annunciato la delocalizzazione di una parte della sua attività in Cina, Messico e Repubblica Ceca e il licenziamento di 400 lavoratrici su 865 attualmente occupate a Medolla.
Ed è la dimostrazione – una volta di più – della necessità di un intervento legislativo contro le delocalizzazioni: a quanto ci risulta la Gambro, negli anni scorsi, ha incassato contributi statali e ora, dopo aver preso i soldi, scappa.
Tale annuncio è stata dato oltretutto unilateralmente e senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali. E’ un atto gravissimo, che – se effettivamente compiuto – provocherebbe un grande danno sociale al territorio modenese e regionale.
Per tutto questo appoggeremo tutte le forme di lotta e di mobilitazione che le lavoratrici e i lavoratori vorranno attivare, e chiediamo a tutte le organizzazioni democratiche e alle istituzioni di fare la stessa cosa. I diritti e la Costituzione si difendono anche e soprattutto così.
(Nando Mainardi – segretario Prc Emilia-Romagna, Stefano Lugli – segretario Prc Federazione Modena)