(Adnkronos) – Negli ultimi dieci anni la disponibilita’ di verde urbano nei comuni capoluogo di provincia “e’ aumentata solo del 2,8 per cento con la popolazione che dispone in media di 105,9 metri quadrati per abitante di aree verdi o di particolare interesse naturalistico”. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base di dati Istat, in occasione della chiusura al traffico di importanti citta’ come Milano dove la disponibilita’ e’ di 16,4 metri quadrati per abitante.
“Oltre a svolgere funzioni di tipo estetico e psicofisico le aree verdi -sottolinea la Coldiretti- producono effetti che concorrono, in modo rilevante, all’eliminazione delle polveri e degli inquinanti gassosi, al miglioramento del microclima, attraverso l’ombreggiamento e l’emissione di imponenti volumi di vapore acqueo, alla riduzione dei rumori e alla protezione del suolo”. “Di fronte all’aumento del traffico occorre quindi -continua la Coldiretti- salvaguardare ed incentivare gli spazi verdi nelle citta’ per l’importante funzione che svolgono per l’ambiente, la salute, l’economia ed anche l’estetica”.
“Se L’Aquila, con 2785 metri quadrati per abitante, e’ -dice Coldiretti- il capoluogo di provincia con maggiore disponibilita’ di verde urbano per abitante Taranto con 0,2 metri quadrati per abitante e’ il capoluogo che ne ha di meno secondo l’Istat”. “In generale – precisa la Coldiretti – valori elevati dell’indicatore sono da imputare alla presenza di vasti parchi naturali, zone boscose, aree protette e riserve naturali, la cui superficie ricade nel territorio comunale”.
Per Coldiretti, “contro le polveri sottili e’ strategico tutelare i polmoni verdi di Milano, dall’assalto del mattone, dentro e fuori dalla citta’, come ad esempio il Parco Agricolo Sudmilano, ma non solo”. “Il Parco – spiega- con i suoi 470 chilometri quadrati rappresenta una riserva di ossigeno per la popolazione di 61 comuni, compreso quello Milano nel cui territorio si estende per 40 chilometri quadrati sui 180 totali dell’area urbana”. “Nel Parco -continua ancora Coldiretti- sono attive oltre mille imprese agricole, con coltivazione di riso, cereali, ortaggi, girasoli, fiori, allevamenti da latte, boschi e pioppeti”.
“Si tratta di una riserva di biodiversita’ e di valore delle produzioni agricole inserite in un importante contesto ambientale che non va usata per nuove operazioni di espansione edilizia perche’ l’ennesima colata di mattoni e cemento, con il conseguente aumento del traffico e la diminuzione del verde, non farebbe che – conclude la Coldiretti – peggiorare il problema dell’inquinamento”.