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Il buono dell’Emilia-Romagna in 217 punti vendita Coop della regione con il progetto “territori.COOP”


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Nel 2011 le Coop del Distretto Adriatico (Estense, Nordest, Adriatica, Reno, Eridana) si caratterizzeranno ancor più come “la Coop del tuo territorio”. Un radicamento che da sempre costitusce uno dei tratti distintivi della cooperazione di consumo e che quest’anno in Emilia-Romagna verrà valorizzato attraverso un fitto programma di iniziative dedicate alla filiera agroalimentare.

È il progetto “territori.COOP” destinato, oltre che a promuovere i prodotti del grande giacimento agroalimentare emiliano-romagnolo, a offrire ai consumatori e ai soci una chiave di lettura della zona in cui si vive, della sua ricchezza e varietà, del ruolo della cooperazione di consumo nel valorizzarla e orientarla.

Il progetto si svolgerà lungo tutto l’arco dell’anno suddiviso in sei frazioni di durata bimestrale, ognuna dedicata a un comparto della filiera agroalimentare.

Si comincia il 3 febbraio con un grande protagonista dell’economia e dell’alimentazione regionale, il suino, le sue carni e i suoi celebri derivati: prosciutti, mortadelle, salami, pancette, culatelli, ciccioli, cotechini… insomma, tutti quei prodotti che la fantasia gastronomica e la necessità di conservare gli alimenti hanno creato nel corso dei secoli.

Headline di questa primo step della campagna, che vedrà iniziative promozionali, video, interviste e la presenza dei produttori che racconteranno come nascono i prodotti della tradizione alimentare regionale, sarà “Dell’Emilia-Romagna non si butta via niente”.

Nei punti vendita, i salumi e le carni di suino dell’Emilia-Romagna saranno riconoscibili attraverso un’insegna che riproduce graficamente la coda di un maiale.

«Nell’intraprendere questa iniziativa – ha spiegato, nel corso della conferenza stampa di oggi presso lo StarHotels Excelsior di Bologna, il presidente di Centrale Adriatica Massimo Bongiovanni – abbiamo puntato a valorizzare il ruolo e le relazioni che le nostre cooperative hanno con il territorio e, in particolare, con le filiere della produzione agroalimentare e le loro migliori espressioni».

Non solo qualità dei prodotti: il rispetto del benessere degli animali, la tutela dell’ambiente, il rispetto del lavoro e dei contratti, le opportunità offerte alle donne e ai giovani fanno parte dell’insieme di buone pratiche che Coop sviluppa assieme ai fornitori.

«Vogliamo valorizzare l’economia sana di una regione e dei suoi territori – ha sottolineato Bongiovanni –. Una scelta strategica, che riflette il posizionamento storico di Coop, non una operazione di marketing».

«Con questo progetto – ha ricordato il presidente di Accda, Associazione cooperative consumatori Distretto Adriatico, Paolo Cattabiani – si vuol rendere più visibile, tangibile, quello che facciamo da sempre. Siamo un’impresa leader della grande distribuzione e, al tempo stesso, un soggetto attivo della filiera agroalimentare e un’associazione di consumatori capace di dare voce al territorio».

L’Assessore regionale all’Agricoltura, Tiberio Rabboni, in un messaggio, sottolinea come «da anni la Regione Emilia-Romagna abbia lavorato molto e investito sul miglioramento qualitativo delle produzioni del territorio – basti ricordare le oltre 30 tra DOP e IGP e i primati nella produzione integrata rispettosa dell’ambiente e della salute dei consumatori – e sulla qualità dei processi produttivi, finanziando percorsi di certificazione e rintracciabilità. A fianco di questi impegni, da alcuni anni stiamo curando anche le relazioni di filiera, favorendo l’organizzazione dell’offerta di prodotti agricoli e la sottoscrizione di accordi tra produttori e trasformatori che favoriscano sia la valorizzazione delle nostre produzioni, sia un’equa distribuzione di valore tra le parti. La prossima meta che ci poniamo è favorire la partecipazione agli accordi anche della distribuzione, nella convinzione che una maggior coesione della filiera, secondo regole condivise e secondo principi di equità, favorisca un impatto positivo sull’economia regionale, e contribuisca a far percepire ai cittadini il contributo che l’agricoltura può dare come fornitrice di beni alimentari e come motore di sviluppo sociale ed economico del territorio».

Il 73% dei prodotti suinicoli presenti nei punti vendita Coop dell’Emilia-Romagna proviene da fornitori della regione.

L’essere fornitori di Coop contribuisce ad assicurare continuità produttiva a 39 aziende del territorio, 69 allevamenti, 37 macelli, 39 centri di stagionatura, 16 centri di lavorazione per un totale di almeno 4.000 addetti della filiera suinicola emiliano-romagnola che collaborano con Coop.

Un numero, quest’ultimo, che diventerebbe ben più ampio se si considerasse l’indotto (mangimi, attrezzature, vendita al dettaglio, macchine e materiali per confezionamento, impianti di biogas, trasporti…).

Le carni fresche e i salumi di suino costituiscono il 9,4% del fatturato food dei punti vendita Coop dell’Emilia-Romagna e gli acquisti di Coop di queste referenze costituiscono il 25% del fatturato globale dei fornitori emiliano-romagnoli.

In Emilia-Romagna i soci consumatori Coop sono 1.365.000, i punti vendita sono 217 e Coop crea direttamente occupazione per oltre 12.400 dipendenti.