“Strano metodo quello dell’Amministrazione modenese: prima si chiede una consultazione della Polizia Municipale ostentando trasparenza e democraticità nelle scelte, poi dinanzi al verdetto delle urne referendarie (un NO secco sostenuto da percentuali bulgare), l’opinione dei diretti interessati, ovvero gli agenti, finisce nel dimenticatoio. Accompagnata da un bel “chissenefrega”. Della serie “è così se vi pare e anche se non vi pare””. Lo afferma in una nota il Consigliere Provinciale Bruno Rinaldi, vicecapogruppo PDL, intervenuto per porre l’accento “sullo stato di agitazione della Municipale di Modena. Il Creatore – ha incalzato l’esponente pidiellino – ci ha donato una bocca e due orecchie: segno tangibile che siamo fatti più per ascoltare che per parlare. In Piazza Grande evidentemente qualcuno ha mal compreso questo semplice principio. Siamo infatti dinanzi ad una classe amministratrice – ha rincarato Rinaldi – che già più volte ha dato ampia dimostrazione di non saper affrontare il dissenso e di non saper gestire questioni interne come quella appunto fondamentale dei rapporti con la Polizia Municipale, la quale, ricordo all’Assessore Marino, è la prima interfaccia tra i cittadini e l’Amministrazione. Questo deprecabile modus operandi – ha concluso Rinaldi – rischia di diffondersi in tutto il territorio provinciale targato PD. Infatti Modena, come noto, non è l’unica città in cui è stato proclamato lo stato di agitazione della Polizia Municipale alla quale il PDL è comunque vicino, anche quando si è lontani dalle elezioni”.
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